ROMA E I BARBARI

Farò varie recensioni di quello d cui vorrò parlare, e questa è la prima. Ieri sono andata a visitare "Roma e i barbari" al P.zzo Grassi di Venezia, molto pubblicizzata come tutte le altre del palazzo, percorribile benissimo in 2 ore a chi non scoccia visitare musei.
La disposizione cronologica e la disposizione delle sale è ottima, non mancano spiegazioni storiche anche se, a dire il vero, le informazioni sono molto sterili e schematiche e non vi sono didascalie che esplichino cosa erano e come venivano usati gli oggetti ritrovati, ma i dati del luogo del ritrovamento sono molto chiari con tanto di carta geografica ke rende tutto ciò interessante. Mu^sov (Rep. Ceca), Leg Piekarsky (Pol), Hildesheim(D), Ha^rsova (R), Répcelak (U), Londinium i posti più lontani dei ritrovamenti. Nella parte centrale vi sono utensili delle popolazioni barbare ed infine la cristianizzazione che andava sviluppata più precisamente.
Si può notare che i romani riuscivano a far convivere più culture contemporaneamente (ma alla mostra non ci spiegano come dato che mancano le info)arricchendosi di usi e costumi, ma ciò -a parer mio- dimostra anche che una popolazione bellicosa doveva sovrastare l'altra conquistandone il territorio. E chi andava a Roma da straniero, ci andava da prigioniero, quindi coloro che ora dicono che i romani erano più bravi ad integrare culture, beh, dice una cosa molto azzardata! Il diverso non pesava come per noi ora perchè la cosa più importante era la bellicosità, il conquistare ed ingrandire l'impero quindi per farlo includevano tutte le etnie, non era come per noi ora che siamo fobici del diverso. Ma tutto ciò presupponeva l'imposizione di sè.
Ad un certo punto le conquiste non ressero più perchè a causa della vastità l'impero si indebolì ed emersero altri che vollero imporsi secondo la legge del più forte.
Funziona così ancora adesso... affinchè il potente è tale, non lo toccano, ma quando sarà raggiunto dovranno confrontarsi!