Il poeta sdraiato

Il poeta sdraiato
Sapete che possiamo avere un momento di relax proprio come sa fare questo poeta chagalliano?

IL CORPO DELLE DONNE


giovedì 24 dicembre 2009

BUON NATALE

BUON NATALE A TUTTE LE PERSONE CHE NON HO VISTO IN QUESTI GIORNI.

BUON NATALE ANCHE A CHI NON MI CONOSCE.

AGLI ALTRI LI HO GIA' FATTI ... MA TANTI AUGURI LO STESSO.

sabato 19 dicembre 2009

SERBIA: LIBERAZIONE DEI VISTI

Giusto, guardate cosa avevo scritto in marzo sulla regolarizzazione dei visti della Serbia, forse anche con troppo pathos. Non mi sbagliavo poi tanto...

http://www.osservatoriobalcani.org/article/articleview/12276/1/51/

Da esattamente 35 minuti possono viaggiare liberamente in Europa tranne che in GB e Irlanda.

mercoledì 16 dicembre 2009

MI SPIEGO MEGLIO

No, la morte per omicidio non la auguro a nessuno, nemmeno a Pier Silvio, altrimenti dovremo rispondere tutti a misure di repressione ben più forti... quello che volevo dire 2 giorni fa è che oltre ai suoi adulatori, si è tirato addosso anche gente che non lo stima per niente, e qualcuno di loro potrebbe fomentare qualcosa da non fare. Ma ha ricevuto poco più di un cazzotto; sapete a quanti bambini ho visto volare via qualche dente giocando a pallone? Allora che sia miracolato, come si è detto da solo, lo dubito proprio perché nessuno lo è e non avrebbe neanche senso essere miracolati per poco più di un cazzotto. Semmai questo è proprio indice del suo delirio psichico.
No, non è strano, anche loro sono delle persone come tutti noi, in Italia mi pare duri ancora una visione dell'uomo politico di potere, lontano ed ammirabile, ed è proprio su questo che lui ha giocato no? Usando il calcio, inoltre, come unico strumento sentimentale di unificazione nazionale. Sono nata negli anni ottanta e mi ricordo che i miei miti erano Gullit, il Milan e i puffi. Mi ricordo che nel caseificio vicino casa mi affascinava sempre Gullit che, sorridendo allegramente con una bella maglia rosso nera, si mangiava il formaggio. Era il capitalismo anni ottanta nella mente di un bambino.
Cosa c'è di più androgino dei puffi? Cosa c'è di più made by Berlusconi di queste cose? Però non capivo cosa ci facesse in Parlamento il Presidente del Milan, non riuscivo ad unire le due cose, non capivo che cosa centrasse il ludo... in politica. Così, iniziarono a starmi antipatici sia Berlusconi , sia il Milan, sia i puffi. Ma perché iniziarono a puzzarmi, io in realtà non capivo.
Ce ne sono stati molti di politici alquanto singolari sul piano psicologico, in tutto il mondo e continueranno ad esserci; è un peccato che il popolo non se ne accorga.
"popolo"

Chagatt

lunedì 14 dicembre 2009

BERLUSCONI FERITO

Beh insomma, c'era da aspettarselo che prima o poi sarebbe successo. Peccato che sembra un atto da verbale giudiziario d'età moderna di "ferizione de governanti". Mah, il prossimo sarà un regicida? Sempre verso di lui. Comunque se la è un po' cercata.
Intanto darà sfogo alle sue ansie di complotto... questo dipende come lo farà [e non è solo]. Vorrà dire che ci sarà una nuova repressione di quelle pelli e teste incanutite?
"Il re è nudo" e prossimamente sarà cadavere. Comunque vada, sia per morte naturale o per omicidio, nessuno è miracolato. E' il ciclo della vita.

Chagatt

domenica 13 dicembre 2009

PIAZZA FONTANA... anche se è il 13.

Ricordiamo la strage del 12 dicembre 1969 e spieghiamogliela ai più giovani che no lo sanno. Perché nelle nostre scuole non glielo insegnano.



http://www.youtube.com/watch Giorgio Gaber - E TU MI VIENI A DIRE

A Milano muoiono in circostanze misteriose
alcuni testimoni della strage di Stato
intanto alla televisione Mariano Rumor
con calma esorta all'ordine il popolo italiano

E tu mi vieni a dire "io amo" come se l'amore...
E tu mi vieni a dire "io muoio" come se la morte...
E tu mi vieni a dire " io soffro" come se il dolore...

A Roma gli usceri gallonati di P.zzo Madama
danno il via a una solenne cerimonia
E venuta dal Vietnam del Sud una delegazione
confermando la loro amicizia alla nostra nazione

E tu mi vieni a dire...

Capire cosa c'è dietro il dolore
saperlo analizzare e motivare
allora quel dolore è la mia rabbia
di fronte alle repressioni sempre più allarmanti
la rabbia di uno, la rabbia di tanti...

venerdì 11 dicembre 2009

I MINARETI E LE CASE POPOLARI

Sì, sono favorevole alla costruziuone dei minareti e adesso vi spiego il perchè che non va ricercato su posizioni politiche, ma su basi pratiche e logiche.
Dunque, è chiaro che la questione dei minareti è politica e non solo religiosa, per la semplice ragione che è un modo trasparente di controllare anche il fenomeno del terrorismo.
Con la costruzione di luoghi di culto ufficiali, si rende maggiore la possibilità di controllo dei fedeli, che altrimenti si riunirebbero in scantinati o luoghi provvisori sconosciuti dalle autorità e dall' opinione pubblica con la possibilità di incontri segreti, come probabilmente succede ora.
Ciò che è importante ribadire è che oltre a dare la possibilità di praticare la propria religione in un luogo riconosciuto, al contempo si instaura una volontà di fiducia reciproca tra i probabili futuri cittadini o, se ai più ottusi da troppo fastidio, tra nuovi abitanti e lo Stato, che potrebbe calmare qualche spirito un pò ribelle nel non vedersi, sentirsi accettato ma sospettato di qualcosa per ragioni razziste e religiose. Per molti individui la fede e la sua praticabilità, e per molti del popolo islamico, è base fondamentale dell'esistenza; per questo motivo, con la costruzione dei minareti, diminuirebbero i tentativi di vendetta, anche perché si darebbe la possibilità di esprimere la volontà spirituale placando le eventuali altre insoddisfazioni prodotte dal paese ospitante e dalla nostalgia del proprio luogo natale, semplicemente perché hanno l'opportunità di unirsi a Dio in luoghi umani.
L'uomo è sempre stato migrante dei diritti non concessi nel luogo d'origine, il diritto al lavoro o ad una vita migliore, non c'è niente da fare, è giusto così. E poi, scusate un attimo... le persone si sono sempre innamorate per ragioni inspiegabilmente sublimi, al di là del colore della pelle o delle culture. Saremo più scuri? Ma non ci andiamo a far le lampade rovinandoci la pelle? Ma le donne non si vanno a fare le labbrone da "mamma africa"? Ma vedete che un pò ci si emula... anche se le ragioni sono ben diverse, ma diversi si vuol apparire.
La criminalità? La criminalità organizzata e la microcriminalità hanno sempre avuto il bisogno di agganci mediatori per inserirsi in un nuovo ambiente; infatti i nomi che compaiono durante le inchieste sono anche italiani, sempre. Per i furterelli di ville, che possono finire anche tragedicamente, non servono i mediatori, e sono la naturale conseguenza dell'aumento della povertà, non solo di culture. Anch'io ruberei, ma la mia cultura non mi ha dato il coraggio di farlo. Prendo quando mi viene offerto perchè mi può dar luogo ad un'opportunità. Si potrebbe offrire di più, allora.
Per quanto riguarda le case popolari, lo so per certo, vengono conferite attraverso un bando di concorso -quando sono puliti-, quindi in graduatoria vanno ai più indigenti. La casa è un diritto di tutti, quindi anche degli stranieri altrimenti dove possono stare? Per le strade con tutta la famiglia, così aumentano i senzatetto non volontari, la sporcizia e gli scippi? Perché è questo che succede!! Certo, i contrari direbbero che se ne possono stare a casa loro, ma allora le mettete voi sempre in cinta le vostre donne mantenendone i figli che a loro volta dovranno sostituire e produrre tutto il PIL che produrrebbero i cittadini stranieri? Ma vedete che è fuori dalle logiche contemporanee? Avete sbagliato secolo!! E alle donne contrarie, sarete pronte a fare tanti figli da impiegare nelle fabbriche e nei lavori umili? E rinunciare all'estetica e all'unico figlio avvocato o quant'altro? Oppure si può rinunciare ad una produzione da nazione europea altamente sviluppata, così da essere terra da industrializzare da capitale estero. Quindi comunque non ci libereremo da stranieri. Devo andare al paradossale grottesco per far capire quanto paradossali siano quelle idee anticontemporanee?
Tornando al concreto, il problema è un altro. La povertà è aumentata, per immigrazioni e per crisi dell'economia ecc... non importa, il fatto è che c'è più gente povera entro il suolo di questo Stato e quindi, casomai, sarà da dover costruire più case popolari. Questa è la questione. Necessitano più mediatori culturali per far apprendere le regole che spesso non conosciamo neanche noi, o che trasgrediamo per pigrizie o altro. Così si creano anche nuovi posti di lavoro! E master per l'immigrazione.
Conosco una famiglia trevigianissima, con due bambine bionde con gli occhi azzurri costretta a vivere in roulotte; venivano minacciati dal quartiere ed invitati ad andarsene fino alla rottura dei vetri dell'auto per il pregiudizio di nomadismo, cioè presumevano che fossero degli "zingari". Dopo l'episodio hanno dovuto spostarsi nel più vicino campo nomadi a 11 km di distanza. L'auto era fondamentale per lo spostamento verso il luogo di lavoro, per portare le bambine a scuola e all'estate insieme con gli altri bambini. Avevano diritto e dovere all'istruzione, così ce le portavo io.
Marina era una donna montenegrina rimasta sola con tre bambini. Era venuta qui in una roulotte; ora si è guadagnata una casa nuova, tutta sua. Non mi sono mai trovata la borsa vuota.

Chagatt

venerdì 20 novembre 2009

RAZZISMO IN PROVA

Sto diventando sempre più "cittadina" con l'amarezza di saperne il perché. Mi rendo sempre più conto che non ho proprio niente da condividere con il luogo in cui sono nata.
Nel nostro posto c'è un gravissimo problema di discriminazioni di ogni tipo e quella di "razza" è la prima e più palese. E' un pretesto per discriminare.
Allora, io ieri sono andata ad informarmi all'expert di Oderzo di come sono i nuovi netbook, perché mi trovo sempre a dover scrivere in giro. Così ho chiesto alla commessa giovane tutte le informazioni che mi servivano, costo, miglior marca, modalità di pagamento e mi sono sentita domandare con la coda dell' occhio dubbiosa: - Sei italiana?-. Alla coppia precedente non aveva chiesto questo particolare perché la loro "venetabilità" (sarebbe da coniare un nuovo termine) era palese. Poi questa carciofa di commessa alle prese con una famiglia straniera, che pure le aveva chiesto gentilmente informazioni sul prodotto, tramite apparecchio telefonico ha avvisato la cassa che degli stranieri si stavano avvicinando per pagare.
- Sei italiana?- Dunque... anch'io ho fatto la commessa e non si dà del tu al cliente anche se giovane!! Che io abbia un modo di fare diverso dagli opitergini e limitrofi forse è anche vero, come è vero che ho dei lineamenti discutibili... - Sono africana.- Ma non sa che molti degli africani della Repubblica Sudafricana sono bianchi?- Oppure: - No, sono una prostituta dell'est.-
Queste sarebbero state le mie risposte provocatorie. Comunque le ho fatto la faccia imbronciata non sicura di quello che era successo e le ho chiesto cosa c'entra la nazionalità rispondendole di sì, che sono italiana. Cavolo mi sono pentita perché sono proprio tonta, avrei dovuto veramente provocarla ma non ho ancora la parola pronta, è uno degli obiettivi che devo ancora soddisfare.
Ho passato tutta la serata nervosa senza capirne il motivo, poi ho pensato al clima delle grandi distribuzioni che mi mettono sempre in ansia e mi sono resa conto di che cosa era successo in quel centro commerciale. In quel momento pensavo a quel prodotto che mi attirava, quindi inconsciamente non mi resi conto del meccanismo razzista della scena. Solo dopo cena, quando non riuscivo a riempirmi lo stomaco sufficientemente, cioè avevo sempre fame che in genere è il mio sintomo di nervosismo, ho capito di essere stata testimone e in lieve parte di più di due episodi di origine razzista.
Allora, quel paese è uno dei paesi delle ronde leghiste organizzate da un uomo che, un giorno, si trovò i genitori imprenditori ammazzati nella loro villa lì vicino. I colpevoli erano due stranieri che volevano rubare. Ma è anche il paese in cui due ragazzi trevigianissimi ammazzarono la madre. Per odio. Poi gettarono il suo corpo qualche chilometro lontano, lungo il fiume Piave e, tornati a casa, nella loro villa, dipinsero le pareti bianche di rosso per coprire le tracce del sangue schizzato. Quando diventarono dei sospettati la vernice non era ancora asciutta.
Secondo voi qual'è l'episodio che più ha colpito quei paesini? Qualche settimana fa hanno tentato di rubare nella villa che i miei zii hanno costruito per il loro figlio. (Questo figlio comunque spende i suoi sudori nell'azienda eh?)
A casa mia come nel mio quartiere, non è mai venuto nessuno a rubare. E non sono delle ville.
E' sempre esistito che i poveri derubino i ricchi, quindi coloro che amano paventare ricchezze devono sapere che è un rischio che corrono con tutte le conseguenze che un furto possa comportare, come l'assassinio; è inevitabile in ogni cultura. E' sbagliato rubare, ma è logico che avvenga in queste condizioni.

Chagatt

mercoledì 18 novembre 2009

IL CORPO - scritto marziano... (mar..iano?)

Il corpo, agente ricettivo e comunicante in uno spazio materiale ed immateriale, l'invisibile. Il benessere estetico e fisico non è dato solo dalla consapevolezza e dall'utilizzo dello spazio materiale; la differenza sta nel riconoscere o non riconoscere l'esistenza dell'immaterialità da cui dipende il benessere fisico , psicologico e mentale.
Senza l'immaterialità avrò solo la risultante materiale della materia. Un oggetto pura materia serve per un determinato risultato materiale. Esempi: una crema mi rende la pelle morbida, un oggetto di lusso mi toglie lo sfizio, una tecnologia mi può far risparmiare tempo e fatiche. Cose materiali.
L'immateriale da un risultato apparentemente invisibile che traspare sotto altra forma, ma non se ne conosce l'origine perché si trasfigura impossessandosi del corpo (capsula) e della mente. Ha un fascino misterioso perché non sai da dove arriva ma percepisci che c'è stata un'origine.
Ma cosa significa riconoscenza delle cose che esistono ma non ci sono? Significa non solo una conoscenza dell'esistenza dell' immateria che è solo il primo passo individuale, ma riuscire a tradurlo trasfigurandolo nel corpo e nello spazio esterno, in modo che sia riconosciuto perché diventa visibile in qualche forma diversa dal materiale.
L'essere riconosciuti può essere, come non può essere, lo scopo finale della ricerca dell'oltre materia. Se era l'obiettivo che ha dato vita alla ricerca, quest'ultima può essere inquinata e non puro percorso imprevedibilmente libero , ma è finalizzata al farsi notare. Se invece in origine al bisogno di ricerca c'era quel trovare una sintesi completa tra il materiale, l'immateriale, il proprio corpo e lo spazio il riconoscimento verrà da come risposta logica e indifferentemente attesa o inattesa.
Il proprio ambiente sociale è dato dal riuscire a far vedere la trasfigurazione soggettiva.

Chagatt

lunedì 16 novembre 2009

IL CORPO DELLE DONNE

E' un pò che non scrivo, ma sono stata molto impegnata fuori... ed intanto sono nate delle nuove cose. E delle nuove introspezioni tutte da provare.
Una cosa la devo scrivere, una cosa che non ho ancora esplicitato ma che è prodotto di diciamo... venerdì scorso? Ho avuto il convegno a Venezia sul video il corpo delle donne del nostro gruppo "donne, politiche e istituzioni". E mi è emersa una cosa che avevo trovato anche a Trieste in una conferenza analoga. Spero che molti abbiano visto il video della Zanardo "il corpo delle donne " che settimane fa ho messo qui in presentazione.
Zanardo, che devo dire è una donna proprio in gamba, con quel documentario fatto in collaborazione con 2 uomini, sia chiaro, mette in evidenza delle consuetudini, mentalità che ci sembrano del mondo dello spettacolo e per questo appaiono talmente lontane dalla nostra quotidianità che pensiamo non sia affar nostro. Pensiamo che sia il mondo dello spettacolo ad essere così, mentre mostra solo in estremo un tipo di mentalità già esistente in precedenza. Un modo di pensare che è entrato anche nella sfera dello spettacolo televisivo, il quale è completamente sdoganato.
Cioè quando vediamo una show girl che si lascia trattare così non ci tocca perchè non ci identifichiamo minimamente in lei.
Ma è proprio questa separazione di mondi che noi mettiamo a riproporre sempre la stessa circolarità, perché ci autoescludiamo da quel tipo di stereotipo femminile a cui non sentiamo di appartenere e da quel tipo di meccanismo in cui invece siamo coinvolti in maniera sotterranea. Una donna licenzita perchè in cinta, o perchè 50enne rimpiazzata con una giovane che costa meno ed è più carina, le sbarbine dei professori universitari che si tolgono il vezzo di qualche vizzietto sessuale, sono esempi di micromondi dove questo è consuetudine da sempre (Tanto han sempre fatto così, perché dovrebbero cambiare, non è uccidere.). Con l'autoesclusione lo facciamo funzionare dandogli il consenso, è una sorta di servitù volontaria. Dobbiamo opporci a quel tipo di trattamenti. Perché ci facciamo trattare male? Pensiamo veramente di non valere di più? Ribalto la domanda, chi siamo? che cosa vogliamo?
Sempre lì andiamo a finire, è un discorso che verte sull'identità, non in quanto donne, cittadine o immigrati... ma come identità soggettiva, individuale. E' l'unico modo logico per rispondere a questa società pluralista in cui gli individui sono indeterminati. Determinare chi noi siamo significa dove dover stare e cosa dover fare. La conquista degli spazi è l'andare oltre. Significa costruzione della propria Persona e diventare Persona.
Patocka (scusate gli accenti) ricorda che non è da tutti farlo, è un'impresa ardua, ma io dico che l'uomo potrebbe avere queste capacità, quindi perché non provarci? E' forse vero che usiamo solo i 3/4 del nostro cervello? L'altro quarto cosa riuscirebbe a fare?

Chagatt

lunedì 19 ottobre 2009

LE DISCRIMINAZIONI

L'avversione alle diversità è sempre stata una componente dell'uomo, sia quella che riguardi superficialmente l'immagine che quella più sotterranea legata ad informazioni specifiche che non si vedono ad occhio nudo. L'avversione alle differenze generano discriminazione, ed ecco che il razzismo, la diversità per "razza" come concetto di gerarchia così come concepito nel XVIII - XIX secolo, diventa solo un pretesto alla diversità come, del resto, qualsiasi "eccezione" ai modelli precostituiti della società in cui viviamo.
Quindi diventa motivo di discriminazione o di lieve tolleranza anche la formazione della famiglia differente da quel modello prediletto, un modo di vestire, la storia della propria famiglia, una caratteristica fisica come anche avere una statura bassa (che può far anche simpatia) o avere una mal formazione, un orientamento sessulae diverso o anche il tipo di genere con cui si è nati. Questi sono solo degli esempi sui singoli. Ma la discriminazione può esserci anche in riguardo a grandi argomenti e temi generando poi il rifiuto di categorie di persone.
E' come se l'uomo avesse il bisogno di non accettare lucidamente ciò che gli crea una necessità di anteporre un ordine diverso a quello a cui è abituato, come se la novità nel proprio stato ordinario di cose ossia la diversità, gli facesse smarrire e mancare le sicurezze che si è costruito o che ha accettato provocandogli un senso di insicurezza e paura. A questo punto scatta il dover controllare la questione ma con la violenza e la discriminazione. E' come se l'uomo si allontanasse sempre più dall'individuo e se l'individualità della persona non avesse valore e fosse qualificata invece da caratteristiche catalogabili entro certe categorie che diventano elementi determinanti la personalità.
Tutti i regimi occidentali del XX secolo, il sovietico, il fascismo il nazionalsocialismo, miravano a colpire la centralità dell'individuo annullando le diversità (in tutti i sensi) e le autonomie attraverso una manipolazione dei cittadini affinchè non riconoscessero i propri diritti facendo credere, almeno per il nazionalsocialismo e il fascismo, che questi ultimi dipendessero dall'identità raziale del popolo-razza, das Volk.
L'essenza dell'antifascismo quindi è la riscoperta della soggettività.
Ma ci sono altri elementi attuali da tenere presente che scombinano gli equilibri degli ultimi tempi, che sono l'elemento commerciale e bio-tecnologico con la collaborazione degli stereotipi massmediatici e l'uso del sentimento della paura, ossia alcuni degli strumenti di deterritorializzazione e di smarrimento degli esseri indeterminati che non stanno al vertice; invece coloro che stanno al centro secondo il modello hanno l'illusione di un'appartenenza che gli viene data proprio da quest'uso economico del prodotto-scambio di merci, il quale è un deterrente per la costruzione delle soggettività. Si tratta di influssi relazionali inconsci tra la pubblicizzazione di merci e di stereotipi a cui tutti sono soggetti e si lasciano influenzare, chi più chi meno.
Dagli ultimi decenni bisogna fare i conti anche con questi aspetti... La riflessione sulla situazione odierna delle discriminazioni secondo me indica verso dove stiamo andando e l'analogia con i regimi passati non è anacronistica, si tratta pur sempre di processi storici che non si sono ancora conclusi, probabilmente, con qualche variante e strumenti differenti, più accorti.
A questo punto si tratta di rifondare all'interno dell'antifascismo delle risposte nuove e concrete che includano ed accomunino le necessità della pluralità dei corpi non rappresentati, le periferie che non hanno voce e prendere il diritto alla determinazione della soggettività, ai nostri spazi dell'essere Persona riconosciuti verso la costruzione dell'individuo sublime portatore di bisogni e doveri. Siamo tornati indietro.
Comunque analizzando le discriminazioni come scrittura terapeutica (povera me) che è il motivo per cui ho scritto, sono sempre finita lì. Ma sapete che nelle grandi questioni tante cose si collegano? Caspita, adesso sarebbe da vedere come viene utilizzato il sentimento della paura e dell'insicurezza, ma a quello vi rimando a 2 o 3 articoli fa "L'informazione".
Con affetto,
(Chagatt.)

giovedì 15 ottobre 2009

DA LEGGERE IL MATTINO E LA SERA

Quello che amo
Mi ha detto
Che ha bisogno di me
Per questo ho cura di me stesso
guardo dove cammino e
temo che ogni goccia di pioggia
mi possa uccidere
Bertolt Brecht

lunedì 12 ottobre 2009

lunedì 28 settembre 2009

L' INFORMAZIONE

Il tipo di informazione attuale può essere divisibile in due categorie distinte, ossia una specie di informazione ingannatoria e demagogica e l'altra di denuncia quasi disperata che sposta il focus sulla corruzione politica. Il risultato finale è una comunicazione caotica data da una loro lotta competitiva, due forze messe a confronto alle quali bisogna porre comunque dell'ordine.
Il problema è che entrambe alimentano il senso di insicurezza, poichè l'informazione che denuncia aggressivamente l'immoralità e l'illegalità dei politici ( perché disperatamente non gli rimane altro) aumenta il senso di diffidenza allontanando i cittadini dalle sommosse politiche. E' diritto di tutti sapere cosa fanno coloro che dovrebbero rappresentare i cittadini , ma ora come non mai si necessita di una razionalizzazione dell'informazione pubblica facendo leva sulla centralità dei problemi che hanno dato luogo alla criminalità senza invece spostare mediaticamente il focus sugli effetti dei crimini, dell'illegalità e dell'immoralità della crisi dello stato - nazione come si fa già da un paio di anni. Uno dei risultati di questa gestione dell'informazione è che parte della società si fa guidare da pericoli creduti o presunti pretendendo che la legge sia applicata contro chi provoca loro il senso di insicurezza (immigrati...) ma non contro se stessi. Questo tipo di informazione è da abolire con azioni di razionalità informativa nei mezzi di comunicazione in modo da creare una mediazione tra l'aggressore e la vittima.
In più, contro il fenomeno di corruzione politica e di illegalità ci vorrebbero delle politiche di controllo e legalizzazione. Però è anche vero che per fare tutto ciò bisogna ricomporre l'equilibrio tra le parti politiche e che vadano a risolvere il perenne stato di emergenza che ha dato luogo a questo codice penale dispersivo in cui la pena non è certa per tutti. Quindi prima di tutto il cittadino ha bisogno di ridefinire il suo ruolo e rendersi conto di averne uno che non è solo quello di andare a votare, ma di poter avere più voce in capitolo in quanto facente parte di un POPOLO che ne ha la sovranità garantita costituzionalmente. E non è vero che bisogna scegliere i rappresentanti tra quello che sembra il meno peggio.
Non vorrei cadere in pregiudizi o luoghi comuni, ma lo stereotipo dell'italiano che si arrende alza le spalle e dice -eh, è così!- mi sembra molto attuale. E ci meritiamo di essere considerati Sud europei, del Sud. E' un paese così Mediterraneo...

mercoledì 23 settembre 2009

AFGHANISTAN

Non è mia intenzione scrivere opinioni su questioni che non sono di mia competenza, ma quando tutto ciò si infiltra perentoriamente nelle nostre giornate mi scoccia e vuol dire qualcosa. Si sono persi giorni per commemorare le vittime della guerra in Afghanistan, lo hanno fatto i politici, la carta stampata e le presentatrici di programmi televisivi che sorridenti commemorano "le vittime", perché invece non usiamo quel tempo per valutare e chiederci che cos'è l'Afghanistan ora e chi sono le vittime, coloro che partono già con il pensiero che forse non ritorneranno più o gli afghani tra i fuochi dell'uno e dell'altro? Ma gli altri chi sono, un povero popolo di deficienti al quale noi occidentali porgiamo il nostro aiuto? Siamo sicuri che convenga questo tipo di programma?
Mi sembra un colonialismo giustificato demagogicamente da un pietismo eroico, quel tipo di pietà negativa verso la popolazione afghana trasformata mediaticamente in eroismo filantropo. I soldati prigionieri di questa demagogizzazione della questione partono pensando di far del bene, mentre i governanti sanno o non volgiono sapere qual'è la situazione. I più grandi esperti dicono che i talebani terroristi non sono neanche in quella zona dell'Afghanistan ma ritengono che siano addirittura nel vicino Pakistan. Fatto sta che è nostro compito avvalerci delle testimonianze di chi conosce approfonditamente il problema diffidando delle barbarie mediatiche e filogovernative che ci propinano.

Nei social networks d'oltreoceano sta circolando questo filmato:
http://rethinkafghanistan.com/

venerdì 18 settembre 2009

GIORNALISTI DI TUTTO IL MONDO

Vi giro quello che mi è arrivato per e- mail:
ANNOZERO, REPORT e CHE TEMPO CHE FA rischiano di non andare in onda(ne parla anche La Repubblica dell' 11/09/09):- contratto in ritardo per Fazio,- mancanza di tutela legale per la Gabanelli (la Gabanelli non è dipendenteRAI, senza la tutela legale da parte dell'azienda che manda in onda latrasmissione non potrebbe giornalisticamente sopravvivere),-contratto non rinnovato per Travaglio ad Annozero e conseguente rifiuto diSantoro ad andare in onda.Annozero dovrebbe partire il 24 settembre, gli spot Rai sono pronti mastanno girando solo in internet e hanno scalato le classifiche dei "piùvisti". In televisione: NIENTE!Michele Santoro si è rivolto direttamente alla Rete lanciando un appello:"Mancano pochi giorni alla partenza e la televisione continua a noninformare il pubblico sulla data d'inizio di Annozero. Perciò vi chiedo diinviare a tutti i vostri amici e contatti su Internet gli spot che abbiamopreparato a questo scopo e che non vengono trasmessi".Ecco i due spot pronti per essere mandati in onda:http://www.youtube.com/watch?v=7tfRKquLAPshttp://www.youtube.com/watch?v=VD_Te4rrPzw
Ne avete mai sentito parlare?
Prima dell'estate l'associazione dei giornalisti tedeschi (DJV) ha conferitoil premio per la libertà di stampa al giornalista italiano Marco Travaglio.Il premio è stato istituito nel 2001 e viene assegnato ogni tre anni agiornalisti che si sono distinti per la difesa della libertà di stampa.I precedenti vincitori sono stati il giornalista serbo Miroslav Filipovic,la giornalista russa Olga Kitowa. Filipovic ha ricevuto il premio per averscoperto i crimini di guerra serbi in Kosovo, Kitowa è stata premiata per lasua difficile battaglia contro la corruzione in Russia.Giustamente, come dice Travaglio stesso, se se ne fosse parlato non avrebbeavuto senso il premio.--------------------------------------------Se volete firmale l'appello de "La Repubblica" per la libertà di stampa (cisono ormai più di 300.000 firme) andate nella prima pagina del giornale:http://www.repubblica.it/index.htmloppure direttamente nella pagina delle firme:http://temi.repubblica.it/repubblica-appello/?action=vediappello&idappello=391107

Secondo me :
Colpire i giornalisti è un fenomeno generale che negli ultimi tempi (e non solo) si verifica più frequentemente in tutto il mondo. Basta guardare le ultime cronache nel mondo e vedere che vengono uccisi, assaliti, oppure censurati ed intralciati. Perchè LORO, la classe dirigente deve agire indisturbata, lontano dalla massa.
Aggiungerei pure:
"giornalisti di tutto il mondo, unitevi"
provenienti da culture di destra o di sinistra, unitevi.

sabato 12 settembre 2009

DA INGENUA UN PO' EGOCENTRICA: LA PROSTITUZIONE

Ricordo la mia ingenuità , forse il bisogno di attirare l'attenzione e di provocare che avevo qualche anno fa. L'episodio a cui sto pensando successe in una conferenza di servizio civile in uno dei paesi del trevigiano con il più alto tasso di prostituzione, cioè dove le trovi anche solo alle 22:00 della sera. Io sollevai la mia questione che era una domanda riguardante le politiche sulla prostituzione adottate nel luogo; era l'unico argomento che non era stato toccato durante il corso ed io, credendo di trovarmi con gente come me non ottusa e senza troppi filtri socio - cattolici perbenisti, feci quella domanda anche un po' fuori luogo, infatti non mi fu data risposta e tutti si mossero scomposti, altri si alzarono con la scusa che era finito l'incontro e la coordinatrice che era pure assistenze sociale giovane (attenzione: poi per altre esperienze ho capito che le assistenti sociali sono una categoria mooolto discutibile) disse : -Bene, ci vediamo al prossimo incontro-.
Bastava che dicesse che gli enti non ci avrebbero mai messo a doverci confrontare con quegli argomenti troppo delicati per noi (anche se vedo fanciulle in quelle strade, non è un po' delicato per loro?). Ma per educazione e intelligenza rispondi anche alle domande che possono essere idiote.
Capii che dovevo capirci qualcosa io da sola. Non c'è niente da capire. La prostituzione è un reato e come tale chi lo esercita è un delinquente, anche la ragazzina di 16 anni che arriva in Italia credendo di lavorare in una normale fabbrica o come modella ed invece si trova con degli sfruttatori del corpo che la mandano per le strade. Ma arrivano gli sbirri e la portano in questura con altre sue colleghe che stanno lì come delinquenti; beh, almeno qui verrà trattata come minorenne (e le maggiorenni?). O arriva un cliente.
Poi arrivano i sindaci dei comuni che installano le telecamere nei luoghi più frequentati credendo di risolvere il problema nelle strade di loro autorità, (o per vedere dove c'è quella che gli piace di più per raggiungerla? Aaah).
Poi arriva la Carfagna, Ministro delle pari opportunità che pretende di occuparsi di prostituzione sanzionando chiunque faccia patteggiamento per prestazioni sessuali lungo la strada, quando invece è un fenomeno che è causato da organizzazioni criminali ed è schiavitù, quindi compete al Ministero della difesa, non al sociale. Caso mai le pari opportunità dovrebbero occuparsi dell'inserimento di queste donne dopo la liberazione dalla schiavitù, ma allora prima bisogna debellare quelle organizzazioni. I problemi si eliminano da dove essi hanno origine sempre, in ogni caso.
Ci sono altri casi di "prostituzione volontaria", allora sono dati da altre cause che possono essere l'incapacità del soggetto di saper fare qualcosa di diverso perché giovane e proveniente da un luogo diverso, o un tale avvilimento dell'anima che le fa credere di meritarsi solo quello ed in seguito non potrà più liberarsene perché nessun datore di lavoro la assumerà in quanto "puttana". Invece una volta liberata, le si deve dare l'opportunità di cambiare lavoro. Nessuna donna ama farsi toccare, toccare, fare, stuprare da uno sconosciuto, c'è forse il coraggio di farlo ma non credo proprio che sia una scelta felice, no no. Provate a guardare in faccia l'espressione che hanno le lucciole, non fermatevi alle gambe o a come sono vestite o a girarvi dall'altra parte perché disturbano le vostre pupille ed il vostro buon senso, guardate l'espressione che hanno se è felice e soddisfatta. Guardate il viso di una ragazza.
Neanche le case chiuse sono una risposta al problema perché si incentiva il fenomeno dato che vuol dire che si tollera la mercificazione del corpo femminile rendendola legale mentre invece è da abolire. Prima del 1958 cioè prima della legge merlin quelle case erano istituite dallo Stato. Allora meglio la strada. Ma non va bene neanche questa.
Questo fenomeno è causato da situazioni di povertà, criminalità e di mentalità discriminatorie di genere di vario tipo come anche la mancanza di sufficiente offerta di lavoro per il genere femminile dato che si dividono ancora i tipi di lavoro per generi ( saldatore: maschio, maestra: femmina... perché una donna non può fare il saldatore? Perché fare il maestro non è virile?), i ruoli e le tematiche (come la sessualità che è donna...) che i genders devono mantenere. Perché non lo vogliamo vedere?
Dobbiamo rinforzare il terzo settore facendolo crescere conquistando la voce in capitolo come ci spiega il nostro Toni.
E la prostituzione maschile?
Beh, mi piace ancora provocare l'occhio che non vuole vedere e che è prepotente per non vedere.

COMIZI D'AMORE SULLA LEGGE MERLIN

In questi giorni mi sto guardando la lungimirante legge Merlin del 1958 ed ho trovato l'intervista su "Comizi d'amore" di Pasolini che mi ha dato molta tenerezza a nel contempo tristezza perché le considerazioni della gente comune sulla prostituzione (e sulla donna) non sono cambiate in 50 anni...

http://www.youtube.com/watch?v=-JmUKUfweHY

Poi ho trovato un intervento interessante sul Convegno a Podernone svolto nel lontano 19 febbraio 1983 della rappresentante del Comitato per i diritti civili per le prostitute in seguito alle disapprovazioni e violenze che in quel periodo avevano provocato gli americani occupanti della base di Aviano, ma guarda un pò. Come primo intervento c' è ne è uno dei radicali nell' 82 per chi vuole.

http://www.radioradicale.it/scheda/226064/lattualita-in-archivio-la-prostituzione-la-legge-merlin-i-diritti-civili-delle-prostitute-la-sessualita-i-

mercoledì 19 agosto 2009

UNA MONTAGNA DI BALLE

E' un film documentario prodotto dai comitati una montagna di balle sui rifiuti in Campania, da un’idea di Sabina Laddaga, Maurizio Braucci e Nicola Angrisano, con la voce narrante di Ascanio Celestini e le musiche di Marco Messina. Regia di Nicola Angrisano.

http://www.youtube.com/watch?v=c6hRWkU2An8

mercoledì 12 agosto 2009

BUONE VACANZE

E io domani parto in aereo, buone vacanze di fine estate!!!!!!!

SPAZI BIODIMENSIONALI DELL'ESSERE

L'autodeterminazione del proprio essere avviene in seguito all'estrapolazione del proprio essere persona, in quanto presuppone che avvenga una distinzione ed elevatura di noi dal contesto sociale in cui siamo capitati, imposto dagli eventi o che crediamo di aver scelto. Per determinare noi stessi c'è bisogno di “pervenire all'essere” oltrepassando la coscienza, costruzione di regole conformistiche o di negazioni acquisite precedentemente.
Ho già parlato di “biodimensionalità dell'essere” come ricerca della dimensione ideale rispettando il proprio essere (bio) negli spazi in cui intendiamo vivere, quindi sono più che altro “spazi biodimensionali dell'essere”.
L'illusione che il materiale ci dia quello di cui abbiamo bisogno, l'illusione che porti alla sicurezza di sé provocando invece un suo rinnovato desiderio per continuare la sua catena ingannatoria (economica), allontana da tutto ciò che concerne l'essere trasfigurando i rapporti umani in un puro e semplice scambio di cose materiali senza coltivare le riserve sufficienti per vivere con il proprio sé che ci dovrà accompagnare fino alla morte. Quindi tanto vale scoprirlo. L'esempio è che l'intenzione di dimostrare “affetto” verso qualcuno di molto vicino sempre e solo tramite regali materiali distoglie dalla volontà del gesto, poiché significa che non si ha il coraggio di toccare la sfera umana dell' altro e la propria, o che si ha dei valori stravolti quando invece, sarebbe nobile contribuire alla creazione delle sicurezze degli altri.
Per questo ho scritto precedentemente che per estrapolarsi c' è il bisogno di analizzare in senso critico ma produttivo i contesti in cui viviamo, il primo atto attraverso il quale ci dimostriamo consapevoli di avere una nostra entità soggettiva.
Tale entità và scoperta man mano attraverso approfondite riflessioni ricavate dalle esperienze a partire da quelle infantili, cioè da quando abbiamo ricevuto ed immagazzinato informazioni ed esperienze che però sono rimaste lì primitive, primordiali, non rielaborate.
Questo inizio di revisione consegue un altro bisogno che permette di costruire la personalità ossia il bisogno di manifestarla, che è l'esposizione delle nostre scoperte attraverso produzioni artistiche materiali, i sogni, la scrittura ed altre attività che riescono a determinare la nostra “indagine” e a farci accorgere quale dovrebbe essere la nostra strada più profonda sognata e agognata con più fondamenta rispetto a quando questo lavoro delle profondità non c'era.
Si sente molto parlare di che cos'è la LIBERTA' sentendo spesso che ha dei limiti quindi non è completa, non esiste. Ma io penso che la libertà si faccia tale nel momento stesso in cui ci sono proprio delle regole che proibiscono a tutti di impedire la libertà di qualcuno. Che cosa non può essere questo se non libertà? Essa è raggiungibile con un'altra mentalità di quella attuale. E' dare la possibilità a tutti di poter fare, concetto strettamente collegato con la conquista e riconoscimento dei diritti e si parla di conquista quando tutto questo non c'è.
Gli spazi biodimensionali dell'essere portano ad un dato di fatto, cioè alla soggettività praticata in un globale stereotipato e inconcludente proprio sulle personalità dei singoli. Viceversa, non c'è personalità nella stereotipìa.

domenica 2 agosto 2009

PIAZZA FONTANA

Mi preme dire un'altra cosa oggi, il 2 agosto, sulle manifestazioni a P.zza Fontana. E' inaccettabile, umiliante e da villani il comportamento dei politici attuali, quello di commemorare una strage fatta da loro, piduista massona e (post)fascista. E che quel adulatore di Berlu nonché suo tappettino da scarpe con il tacco, Bondi, dica che i manifestanti non capiscono il buon intento della commemorazione.
Era sintomo di quello che stava per accadere, la costruzione di una semi dittatura tramite la strategia del terrore tra le parti in gioco, poi trasformatasi in colpo di stato non violento e lento, lento, sotterraneo. Si potrebbe parlare di colpi di stato non violenti post anni '80, ma la differenza per quanto riguarda l'Italia è che è iniziato un po' prima (e in un sistema capitalistico)... vanno di moda, ultimamente, i colpi di stato non violenti, in questo Impero.

IMPRESSIONE DI RICORDI

A volte ho l'impressione che ciò che ho dovuto vivere per “cause di forza maggiore”, cioè non dipese da me, un momento, una condizione momentanea o un'esperienza, non sia stata proprio la realtà vissuta da me, come se quella Marzia non fossi stata io. Oppure una scena talmentre lontana nel tempo in cui io ero diversa, invece sono passati pochi mesi o giorni. E' come se quelle esperienze fossero stati degli imprevisti che non mi appartengono.
E' solo un essere cresciuta? Si tratta del riconoscimento della Personalità, la consapevolezza di doverla costruire conquistando gli spazi che mi dovrebbero appartenere o si tratta semplicemente di non sapere cosa dovrei essere e quindi di non sapere come comportarmi di fronte a quegli eventi o persone in relazione con il mio essere? Ma pensando a momenti recenti, dato che non si può crescere in pochi minuti, mi chiedo se abbia trasferito un'immagine che non è mia e quindi dando messaggi che non vorrei dare (operazione di Transfert).
Che cos'è allora realmente Persona? Questa domanda vale delle soluzioni che rispondono a tutte le domande precedenti. Sono i diritti a determinare la condizione di essere Persona, ma ciò non basta pechè oltre ai diritti-bisogni base uguali per tutti ci sono anche quelli individuali che non si sanno scontatamente, ma si scoprono e si conquistano; bisogna cercarli. La ricerca dei propri diritti e quindi dell'essere Persona al di là di dove siamo cresciuti presuppone una critica analitica e razionale ai contesti capitati per “cause di forza maggiore”; la razionalità serve per non suscitare inconvenienti nel rapporto con questi ultimi dato che tutto sommato si tratta solo di entrare in contatto “diplomatico” con essi senza tradirsi. Agire razionalmente significa tenere conto di tutti gli aspetti di ciò che sentiamo estraneo, analizzarlo tenendo conto dei fatti che lo hanno determinato e decidere la nostra posizione ed i nostri diritti di fronte a questi ultimi. L'estrapolazione del proprio essere Persona quindi presuppone che non ci sia solo il riconoscimento della propria diversità e la ricerca dei propri diritti, ma anche la scelta del contesto in cui vivere e le relazioni tra la propria Persona-ruolo- immagine e le varie situazioni con cui questa immagine entra in contatto, vecchie, nuove e quelle scelte.
E' un po' come essere etici sia verso se stessi, volersi bene anche fisicamente perché poi entra in gioco la sfera della sessualità in quanto è un non nascondersi, che verso gli altri perché per mantenere questa posizione di benessere personale non bisogna creare situazioni di disagio dato che, prima o poi, si ripercuotono in noi stessi venendo a mancare la fine del progetto costruttorio. Deve esserci quindi un'analisi del proprio operato e della propria immagine trasmessa.
Ci sono delle volte o dei casi in cui c'è bisogno di una reazione determinante che voglia svegliare il torpore o le ottusità dei componenti dei contesti “imposti” (dove nasciamo, dove crediamo di aver scelto di vivere) e quindi tener presente che i rapporti si possono anche nuocere quando si capita in un contesto per così dire “totalitario”. Qui soltanto quando i tempi dell'autodeterminazione saranno maturi, ossia quando sarà avvenuta, si potrà tornare a presentare la propria Personalità (perché l'immagine è soggettiva può piacere oppure no).
Sto andando oltre verso fatti che non mi appartengono. Eppure mi viene da aggiungere altre cose ma forse, è già molto tutto questo, per ora...
Ricapitolando in poche parole, essere persona è il rapporto tra l'eticità verso il proprio essere ed il contesto sociale in cui ci siamo inseriti in modo equilibrato. Per arrivarci ci vuole un percorso costruttivo di analisi individuale dopodiché i “desideri di apparizione” arrivano spontaneamente attraverso altri strumenti (dei quali parlerò più avanti), poi servono la conquista degli spazi e l'estrapolazione di ciò che si ha trovato nel momento di inserimento nel contesto sociale scelto.
Mhmh, immaginate in extremis se tutti facessero così cosa potrebbero suscitare all'ordine costituito...

Ma con basi costruttive imponenti! Non scellerate come è già stato. Questa è la differenza.

Consiglio di vedere il film di Ingmar Bergman "Persona".

E adesso beccatevi Faustò http://www.youtube.com/watch?v=5tCblOvOAY4

sabato 18 luglio 2009

UNA GUERRA CONTEMPORANEA

Vicenza 4 luglio 2009 - no dal molin - forze dell'ordine
http://www.youtube.com/watch?v=yLdPu7Aq4Xk

Ma è brutto ma brutto. Che cazzo di lavoro fate con le nostre tasse? Poveracci. Vi fate aizzare contro la gente da chi vi vuol manipolare, vi sentite brillanti? Siete sfruttati per fare del male. Vuol dire che non avete neanche un pò di amor proprio e rispecchiate fuori quello che sentite di voi stessi.
Quale personalità può svolgere quel lavoro? Mi viene da ipotizzare come uniche possibili queste, (e le ho conosciute...): -Io sono arrabbiato e cattivo, e quelli mi fanno incavolare perchè sono esattamente l'opposto di me, non vogliono far del male e vogliono essere rispettati, perciò sono da punire perchè sono dei poveri illusi, il mondo fa schifo e lo devono imparare.- Mi pare uno anche un pò gelosetto se pensa così e che ha deciso di fare del male cosapevolmente, proprio per scelta. Oppure: -buh, faccio così perchè è il mio lavoro, mi viene ordinato, lo svolgo e mi porto a casa il pane. Contro loro o contro altri eseguo gli ordini. -Persona che non si rende conto delle sue azioni. Sono tutte descrizioni patologicamente classificabili. Non lo so, aiutatemi a capirli, fatemeli conoscere così ci confrontiamo... impossibile. Mah. Beh, se non ci fossero loro, i grandissimi troverebbero un altro modo per controllarci facendo del male. Tipo l'aereo spia... lancia manganellate.
Vedete, quello che creiamo fuori sono tutte manifestazioni di quello che abbiamo all'interno. Che cosa abbiamo allora dentro??? Che cosa hai tu lì dentro che stai leggendo?
(Che cosa ho io che sto scrivendo?)

venerdì 17 luglio 2009

GIOTTISMI (G8...ISMI)

Allora, ho avuto un pò da fare così ho trascurato il "bloggare". Ora bloggo. Che strano usare questi termini da XXI secolo. Volevo da un pò scrivere delle cose anche se ritardatarie. Ma quanto cazzo è stato pubblicizzato questo G8? E che G8? Sono stati pubblicizzati i vestiti delle mogli, i sorrisi di tutti e l'angelo svampito apparso tra le macerie. Carla è un po' svampita diciamoci la verità... dai! Hanno ragione i media, Michelle Obama ha proprio delle belle braccia toniche e lunghe, proprio per poterle allungare fino agli angoli più remoti della terra e portare l'acqua, il vino, il pane e la pace lì dove queste cose non ci sono... oaoh! Polipo.
Dov'era che ho sentito delle braccia, mi pare nel tg2. Sì, che poi hanno detto che ha lanciato la nuova moda delle braccia scoperte (prima non era galateo) sportive e nel contempo eleganti, ma ... -sono molto eleganti anche le braccia coperte di Angelina Jolie a Cannes, guardate che bella.- (io direi pure guardate che figa). Han detto veramente così.
Spetta spetta (termine dialettale) che trovo il servizio del tg...
Sono 15 min che lo cerco e non lo trovo, sarò io imbranata ed impaziente ma non sto scherzando che è uscito il paragone tra le braccia di Michelle e Angelina Jolie. Comunque cliccate sul motore di ricerca "braccia Michelle Obama" e vedrete quanti risultati.
Così l'immagine della donna è ricaduta in quella già imposta un pò di tempo fa... moglie, madre ma dinamica e sportiva, diversa dall'altra immagine alternativa angelica e "nobiliarmente irrangiungibile". Questo è preoccupante. Sarà un caso che in quell'occasione la Bruni abbia indossato tutti abiti bianchi? E che i media abbiano ribadito sul fatto che M. Obama si alza alle 5 a.m. per avere quelle braccia?
Comunque io per quell'evento preferisco l'angioletto vestito di bianco arrivato all'ultimo momento ed esclusivamente per il G8 che promette soldi per la ricostruzione... serviva una visita dopo mesi di una donna vestita di bianco per farli smuovere? Ma che, si decidono i copioni e i personaggi da interpretare? Del tipo:
"Tu, fai la donna madre responsabile e sportiva, forte, sana, in gamba e tu fai l'angelo che arriva alla fine a salvare le genti dalla distruzione." Pare proprio che si siano messi d'accordo, per coprire l'immagine che i mariti non riescono a coprire altrimenti non avrebbero mai fatto così tanta pubblicità di ruoli femminili ben diversi l'uno dall'altro per il "popolo", come se volessero riformarlo (perché non esiste più poi tanto questo termine) ed uniformarlo in una gran massa omogenea. E invece niente è omogeneo!!!!!!
Ma non è che forse siamo un po' più interessati sapere cosa hanno deciso i grandi? O come al solito il futuro ci farà coscienti delle loro decisioni quando saranno già compiute? Io credo che anche a una casalinga non dispiacerebbe sapere queste cose.
Tutto sommato almeno ora le prime donne, anzi no, ho sbagliato perchè in Italia la prima donna ancora non esiste, le first lady occupano un ruolo anche se ripropone stereotipi visti e rivisti in tempi di dittatura. Un primo trampolino? Direi forse di no...
E comunque io le braccia ce le ho più belle di Michelle e le userei veramente per portare l'acqua, il pane e un po' di amore a chi non ce l'ha. Come farebbero tutte le persone simili a me che leggono qui. Solo che farei un pò di cose scomode... da vero polipo tentacolare.

Non c'entra la musica che voglio consigliare ma ne ho voglia io... http://www.youtube.com/watch?v=RUAPf_ccobc
Però guardate qui, tutto sommato mi fanno anche un pò sorridere... Obama "occhiata indiscreta?" http://www.youtube.com/watch?v=mNouDq2UpBc

sabato 27 giugno 2009

CARLO GIULIANI

In un clima da G8 con Trieste blindata come mi è stato riferito... ricordiamoci di Carlo assassinato il 20 luglio 2001:

CARLO NEL CUORE Autore: Francesco "Ciccio" Giuffrida

Ho fame di luci diverse
ho sete di splendide aurore
di giorni di pace di sere più terse
ho un mondo diverso nel cuore
Ho fame di prati puliti
ho sete di ogni colore
di fabbriche aperte di cieli infiniti
ho un mondo diverso nel cuore
Ho fame di immensa speranza
ho sete di onesto furore
di boschi sinceri di calma eguaglianza
ho un mondo diverso nel cuore
Ho fame di antichi futuri
ho sete d’un rosso chiarore
di erigere case di abbattere muri
ho un mondo diverso nel cuore
Ho fame di lotta e di stelle
ho sete di pane e d’amore
d’avere fratelli d’avere sorelle
ho Carlo ragazzo nel cuore.


Ed inoltre consiglio sempre il video e canzone di Alessio Lega per ricordare e capire in che tempi contemporanei siamo finiti:
http://www.youtube.com/watch?v=1c8gSJVXig4

giovedì 18 giugno 2009

VERO INNO ALLA VITA - scritto marziano

Sono stanca di sentire sempre le solite cose su Berlusconi, questo e l'altro... Basta, non ascolto più niente tanto SO quello che mi serve. E' come se la gente sentisse il bisogno di denunciare nel suo piccolo e quindi in realtà non fa niente per risolvere le cose. E' come se si fermasse all'opinione pubblica, a quello che si dice in giro e ci ci e co co, ribattesse quello che già dicono i media, i media vi rendete conto? Anche quelli dell'opposizione. Essi non hanno mai detto la verità in nessun contesto storico, perché ci sono dei tabù della società da rispettare e il potere che gestisce le notizie, qualsiasi potere lo fa perchè non può nuocersi da solo. Il problema principale di qualsiasi potere è mantenersi in vita quindi è ovvio che decida cosa far sapere e in che forma, di solito la più banale e popolare. Appunto, popolare e l'opinione pubblica è per i “popolani” altrimenti non venderebbe più nulla, è banale. Invece di impartire lezioni su discipline che possano servire per capire le cose, si fermano nel ridicolizzare o sottolineare le uscite di personaggi pubblici. E' un bene da preservare mandare in web certi filmati o certi scritti, ma le opinioni che nascono da queste cose devono ANDARE OLTRE, non si possono fermare a riproporre quello che è già proposto, quello che è già stato ridicolizzato, quello che si è già detto nella stessa forma in cui è stato concepito precedentemente. Guardate che così non si va a capo di nulla, non si estrapolano i problemi e le questioni alla radice, non si risolvono , è solo un vano, non inutile ma vano disquisire che porta a fare confusione a chi non va' oltre. Questi ultimi in genere non lo fanno perché non colgono la possibilità di farlo, ma se qualcuno gli facesse capire quanto importante sia rendersi conto di averne l'opportunità probabilmente non si tirerebbero indietro.
Sotto le cavolate che dicono su Berlusconi che effettivamente fa', c'è un motivo di fondo che non è mai stato detto perché c'è ancora questo grande tabù nella società che riguarda le patologie mentali. Tutte. Allora se la gente conoscesse di più queste cose, sarebbe più premunita contro questi personaggi, se la gente aprisse di più i propri orizzonti verso altre pietre preziose sarebbe premunita contro i dispiaceri dell'anima, le sue insicurezze, le sue manie, le sue cattiverie, le sue scelte, le sue vicissitudini. Ed i suoi pensieri si arricchirebbero. E non darebbero più ascolto alle banalità dei media i quali sarebbero costretti a cambiare.
Dobbiamo autoistruirci dopo aver capito come fare e a chi dar retta, non dobbiamo permettere a nessuno di dirci cosa ascoltare. Che se ne frega delle chiacchierette delle “comari”; dopo l'informazione non impegnata bisogna trarne giudizio fondato perché non ci si può accontentare di ribadire quello che dicono i giornali, altrimenti non si va oltre e si rimane dove e nel ruolo in cui il potere ci ha destinati. I quotidiani vanno letti per i seguenti motivi: 1) per conoscere il potere; 2) per sapere le decisioni prese da chi ci governa -sempre con la prerogativa di andare a scoprire l'oltre delle loro decisioni-; 3) per le informazioni di carattere pragmatico.
I quotidiani anche i più radicali, rispettano sempre i tabù, perché l'opinione pubblica si è inventata la scusa che è discriminante parlare di problemi psicologici anche se si tratta di una persona che ha in mano gran parte del destino di una nazione. E sarebbero costretti a chiudere subito.
Leggetevi un sacco di roba, anche quella che non vi piace o di cui avete paura basta che sia riconosciuta accademicamente (l'accademico ci ha offerto molte scelte) . Cambiate genere, leggete saggi leggete altri generi, cambiate, mescolate i saperi che sono a nostra disposizione. Leggete i più grandi filosofi, i più grandi storici, leggete di medicina, di psicanalisi, interessatevi di quello che non conoscete. La letteratura serve per aprire nuovi orizzonti ma non è sufficiente come non lo sono gli altri generi da soli. Leggete, leggete, leggete e comportatevi poi come delle persone che realmente leggono tutti questi libri, fate, applicate quello che c'è scritto; fate anche il giardino, fate l'orto, se non avete quel benessere che è la natura andate dal nonno a farlo, dal vecchietto che non riesce più a farlo, o fate i volontari in qualcosa, fate ricette culinarie, mettete apposto gli scaffali, insegnate ai vostri bambini a farlo, applicate la teoria alla pratica. Fate l'amore, ballate e cantate. Applicate la teoria alla pratica, collegatele, mettere le mani in pasta serve per capire le cose.
Questo dimostra che non è sufficiente solo la lettura. Ma vivere la vita. E il SAPERE ci dà il coraggio di fare tutte queste cose perché ci autodeterminiamo e saremo più forti dimostrando di esserlo. Sapere è potere. Il contro-potere.

domenica 14 giugno 2009

APOLIDE -Scritti marziani-

Io mi dichiaro apolide. Meglio che essere di cittadinanza italiana. Ideologicamente apolide. Banali, banali, banali. E' come se gli italiani ogni volta che vanno a votare votassero un referendum su Repubblica “parlamentare” di titolo ma non di fatto / dittatura , simile al primo che votarono i nostri nonni nel '46 Repubblica / Monarchia, e la maggior parte votasse “dittatura”. Il fatto è che c'è una larga fetta che non ha nulla in contrario in una restaurazione dittatoriale e a volte sento ancora qualcuno dirlo più giovane dei nostri nonni.
Banali, banali, banali, testine banali, proprio come quelle che descrisse Hannah Arendt durante il processo di Norimberga. E gli xenofobi? Loro sì fanno discorsi da gendarme nazista, gran zoticoni rapaci (che immagino potrebbe essere un gran complimento per loro perchè lo concepirebbero come prova di forza “RAPAAACE”).
Basta, abbiamo già portato il fascismo in Europa, che marciume vogliamo portare ancora? E non si vuole la Turchia? Beh, sappiate che fece dei grandi passi per entrare in Europa già dal '23, cose che neanche in Italia sono mai avvenute. I provvedimenti presi da Mustafa Kemal Ataturk per porre le basi di una nuova struttura europea in Turchia furono: l'abolizione del Sultanato e del Califfato, introduzione in politica di un laicismo integrale considerando reato qualsiasi introduzione religiosa nelle decisioni dello stato, nella giustizia, nell'educazione!!! Emancipazione delle donne, abolizione del fez rosso (che è il simbolo del turco musulmano), sostituzione dei caratteri arabi con i latini, adozione del codice civile svizzero (vedere Max Beloff “l'Europa e gli Europei” mi pare sia un libro edito addirittura nel '57). Per non parlare che la sua entrata nell'orbita europea era prevista già dal Trattato di Parigi del 1856. Quello che è successo dopo dovrebbe fungere invece da insegnamento. Non potete arrogarvi il diritto di dichiarare quando non sapete e non sapere cosa può portare chi non volete.
Gli anni in cui è stato pubblicato quel libro, dato da tener presente dato che ha dei punti di vista molto occidentalizzati in un clima di guerra fredda, era il periodo in cui bisognava ricomporre gli equilibri pacifici e le collaborazioni del dopoguerra (e devo dire che è stata una delle questioni dibattute nel dopoguerra di entrambe le guerre mondiali, guarda caso) in cui venivano svolti i discorsi su che cos'è Europa con l'obiettivo di costituire l'Unione europea, svoltasi poi nel 2001. Venivano svolti convegni internazionali, per decidere e definire i contorni del futuro. Ora quello spirito di ricostruzione si è affievolito e non si parla più bene di identità europea, cosa significa essere europeo, chi è europeo, i principi di questa porzione d'Impero. Il risultato è che questa unione i cittadini non la sentono e la sentono come un'imposizione dall'alto e quindi probabilmente si tratterà di obiettivi specifici tra i grandi o un unione solo formale.
Sarà il caso di definirne i contorni non ben definiti (oggi è un po' tutto non ben definito), di rifare discorsi su che cosa siamo e dove vogliamo andare proprio per il fatto che siamo mille entità differenti che devono essere rappresentate. Mancano invece questi principi costitutivi da promuovere, anche mitizzandoli, i quali dovrebbero costituirsi anche come freno a certe disgressioni razziali e autoritarie.
Temo che sarà il caso di aspettare una terza Guerra Mondiale per riparlare di queste cose (per quello che rimarrà dalle atomiche?!!! mi chiedo) ora che degli stati si stanno preparando per andare contro gli U.S.A.
E' indice di quanto l'uomo sia in realtà limitato, quanto e cosa di bambino in lui rimanga, questa è la miseria umana.
Se i convegni non vengono fatti, promossi e pubblicizzati vuol dire che in realtà lo spirito intercomunitario non c'è.
Ma noi sappiamo che le menti umane sono plasmabli e plasmate con qualunque cosa gli si proponga, quindi il motivo per cui i termini di Europa non vengono pubblicizzati è che non c'è l'interesse per farlo. I cittadini devono rimanere distaccati sia dagli interessi europei reali che tra di loro, non ci deve essere integrazione e rappresentanza vera dei cittadini quindi è più comodo dividerli, parcellizzarli... Tenerli al guinzaglio!
Perciò anche l'Italia è da inserire in questo contesto, c'è un problema però che starebbe proprio nel piano eversivo verso il quale i cittadini italiani si stanno spingendo da soli; Berlusconi l'ho sempre visto come un poverino usato come strumento per avvicinare il popolo a coloro che stanno sopra di lui, agli eversivi nascosti, e ciò confermo; anche se Berlusconi fatalmente non ce la facesse sarebbe sostituito con qualcun altro per perseguire quel programma, il quale è sempre un modo per tenere tutti divisi; le capacità d'intervento secondo me l' Eu ce le avrebbe ma non è interessata ad usarle.
Un'altra cosa: le informazioni degli intrugli di governi anche i più segreti ci sono, non è vero che manca l'informazione come sento dire spesso in giro, le notizie nascoste o ritoccate ci sono sempre state fin dai tempi dell'antica Grecia almeno -gli storici non sanno una data precisa della nascita dell'opinione pubblica- le informazioni sono gestite da chi detiene potere, è chiaro, ma le possibilità di sapere le cose ci sono, piuttosto non c'è la capacità e la voglia della gente di cercarle. Nessun potere ha mai divulgato notizie che avrebbero potuto nuocerlo, quindi basta con il dire che non c' è informazione perché non c'è mai stata in prima pagina.
Le notizie ci sono, facciamole circolare e preserviamo la possibilità di averle.

MITO - Scritto marziano-

MITO

Mi sono smarrito negli angoli che ho calpestato, amato
snobbato per orgoglio non provato
Mito o mio dolce mito agognato dove sei?
Leggendaria identità astratta
in eterno cantiere di prova e rifugio
addentrami nella tua dimora possente
per raggiungere la festa dei violini apolidi
e calpestare altri angoli non ancora trovati.
Attraversare la tua fortezza barriera d'ingannevole confine,

sconfinata invece,
anche al di là delle sonate incantevoli barlumi
lungo la via, verso il mito. Verso la casa.


12/06/2009

lunedì 8 giugno 2009

TANTO PER CAMBIARE

Che avevo detto? "Sarà il caso di intitolare quello che stanno facendo 'programma reazionario dei partiti politici italiani' "!!
Ma guardate qui l'articolo di Micromega sul libro "il fantasma del leader" di Alessandra Saldoni:


Piano di Rinascita Democratica da “Drive In”

Ecco una mini soddisfazione di prognostici giusti...

(in questi giorni nn ho tempo per scrivere cose belle, e voglio far vedere che nn mi sbaglio ad essere così radicale. Noi "critici delle cose" siamo spesso giudicati dei deficienti esagerati pirla)!!!!!!!! ma i deficienti pirla chi sono, Loro che non si accorgono o, nel caso in cui fossero gli esecutori delle angherie, che credono che non ci accorgiamo (appunto pirla), o Noi che ci accorgiamo?

Consiglierei una musica che non riesco a trovare in web, più che altro non ho voglia , è di Dario Fò su Napoleone, è davvero simpatica. Si trova nei cd rom dei suoi spettacoli.

martedì 26 maggio 2009

INTELLETTUALITA' DEI SAPERI


Nel corso dell' 800 abbiamo assistito alla crescita di un'età degli storicismi sotto l'impulso del movimento romantico ed i miglioramenti dei metodi di ricerca del marxismo e del positivismo, crescita dei fenomeni dello spirito e dei fenomeni della produzione. Alcuni storici tedeschi poi, tra i processi di unificazione della Germania, della Grecia e quello piemontese dell'unificazione italiana, vedevano nel compimento degli stati nazionali il fine stesso della storia affinando la qualità della ricerca storica che diventò scienza. La scientificità della storia in Von Ranke doveva rappresentare i fatti del passato come sono avvenuti “wie es eigentlich gewesen” e lo studioso doveva eclissarsi di fronte ad essi.
Così, alla storia nell' 800 fu coniato il titolo di scienze. Ma la storia non è scienza, così come non lo è l'economia definita nel secolo scorso, perché sono create ed amministrate direttamente dall'uomo e dipendono da dinamiche imprevedibili all' interno della stessa società umana e dal comportamento dei singoli, quindi sono molto malleabili ed instabili, ossia non c'è un risultato certo ed inequivocabile come 2+2=4 o C+ O2= CO2. Lo stesso vale per le scienze politiche e per le scienze filosofiche le quali, queste ultime, sono illimitate. Ciò è dimostrato dal fatto che queste discipline hanno in comune un limite che è l'impossibilità della replicabilità dell'esperimento. Nulla si ripete esattamente come è avvenuto perciò non è possibile stabilire regole ferree e prestabilite, ma si può stabilire una metodologia di ricerca per tutte.
E' come se avessero voluto coniare il termine “scienza” per dare un titolo importante determinando loro una rilevanza. Sarebbe forse da cambiare il significato di “scienza” quando è accompagnato da queste discipline umane perché sono intellettuali e l'intelletto è plasmabile, illimitato e suggestionato da varie fonti. In seguito l'insieme dei vari intelletti si relazionano, basti pensare l'uso che fa l'economia della matematica, la storia della politica, dei vari saperi e viceversa, così come la filosofia , dando vita ad un output di materiali disponibili.
Detto ciò si può parlare di scienze come risultato dei rapporti tra gli intelletti in quanto inesistenti singolarmente dato che necessitano di influssi da altre discipline. Sarà il caso quindi di cambiare il concetto di scienza intellettuale con “intellettualità scientifica” in nome di questa universalità dei saperi necessaria per la ragione che le scienze “classiche”, matematica, fisica, chimica, medicina ecc... ci spiegano COME funzionano le cose e il mondo, ma non il PERCHE', che cosa sta oltre il funzionamento, non ci danno cioè la vivendi causas, il motivo per cui vivere. Il filosofo Jan Patočka e la sua infinitudine insegnano che è necessario un percorso di introspezione personale per scoprire il proprio sé, ciò che la ragione non riesce a rendere come lo vive l'anima, è la potenza di ciò che realmente siamo. Solo così si può scoprire l'Oltre.
L'uomo parte dalla domanda “perché succede questo?” “come fa...?”, così la scienza gli spiega come tecnicamente succede (es: concepimento, malattia, morte, gioia, euforia, sonno, infortunio, nascita di un fiore, fenomeni atmosferici, spaziali ecc...), ma perché succede ciò che spiegano gli scienziati? Sarà il caso di parlare del limite della scienza tradizionale che è proprio l'esaudire, anche se con la possibilità della replicabilità dell'esperimento, lo studio della dinamica di un organismo o di un fenomeno materiale senza trascendere dalla materialità; infatti oltre le sue stesse risposte la scienza ha sempre alzato le mani.
Qualcuno (come Patočka) spiega il perché con l'esistenza di Dio. Io trovo che ognuno abbia la propria spiritualità e possa credere in ciò che sente dopo l'ascolto del sé.
Ci si spiega così l'importanza delle altre attività umane che nascono da queste introspezioni, l'importanza delle arti e delle espressività che anche esse non sono a se stanti in quanto l'uomo è ricettivo trasmettitore degli influssi esterni e di ciò di cui si interessa. Questo quindi è un altro campo del sapere delle intellettualità delle scienze. Ma se proprio non si trova adatta la parola “scienze” si potrebbe definire tutto questo universo”intellettualità dei saperi”.
Queste considerazioni mi fanno collegare a Michel Foucault che sosteneva che in ogni epoca c'è stato un “discorso dominante” nelle scienze -infatti guardiamo anche l'acquisto del termine nelle discipline accennato più sopra- che inquadrava e delimitava la possibilità di pensiero e di espressione in modo da farli diventare “prodotti ideologici” del discorso dominante: la storia come surrogato e strumento per l'esercizio del potere. Da queste posizioni radicali (gli estremi sono talvolta necessari per capire ciò a cui si va incontro) si ricava la ragione per cui i campi del sapere dovrebbero collaborare e rinnovarsi perché “gli intellettuali devono pretendere di dire qualcosa di radicalmente nuovo”, per dirla con lo storico Richard J. Evans; inoltre lo spazio alle conoscenze darebbe la possibilità di analizzare e considerare una ricerca se valida o pericolosa riconoscendone i suoi limiti, cioè funzionerebbe come antidoto ad esperienze nuove se esse si potessero sviluppare negativamente. Cito come esempio la miopia dell'illuminismo che è stata appunto la sua assenza del limite sviluppatosi in un postilluminismo caratterizzato dall' uso strumentale della razionalità e del prevalere della tecnica che poi abbiamo visto sui campi di battaglia e nell'organizzazione dello sterminio.
Un utilizzo più attento e aperto dei campi del sapere avrebbe recato ascolto alla responsabilità etica e morale? Probabilmente la vita dei cittadini sarebbe rimasta più estranea alle implicazioni del potere, ma ciò non era possibile in quanto mancava il diritto di tutti alla conoscenza e perciò erano in balìa delle decisioni del potere stesso. Questa è una situazione che tende a ripetersi attualmente nell'illusione individuale di essere soddisfatti nel fermarsi sui propri campi (o campo) quotidiani, ma nel corso del secolo le possibilità del sapere sono aumentate per tutti, dunque mi sorprende che ci sia ancora dell'assenteismo.
Itinerari di conoscenze e scambi e l'interessamento in varie discipline per aprire improvvisamente nuove prospettive può solo ampliare il panorama di visioni ed avvicinare alla verità, così come capire il punto di vista altrui e combattere le barriere che ci separano nel presente. E questo è un compito davvero nobile!!

Musica consigliata per mio giubilo: Heinrich Ignaz Franz Biber

mercoledì 6 maggio 2009

NON RAGGIUNGIAMO IL QUORUM altrimenti 'taliani siete delle merde

Vi ricordate il Programma di Rinascita democratica Propaganda due del 1974 (che anno discutibile internazionalmente ma chissà perché poco discusso)? Ne avevo parlato l'anno scorso, andate a vedere nell'archivio post di giugno che spiega le origini della massoneria e quello che ora è diventata con il suo programma reazionario che agisce da 20 anni sotterraneamente ed indisturbato, sono delle forze silenti alla conquista del potere.
Raggiungendo il quorum del Referendum Guzzetta non è vero che la legge elettorale servirà a rimediare gli effetti negativi della legge Calderoli come ci hanno spiegato quei bastardi, perché il partito che avrà più voti otterrà la maggioranza assoluta dei seggi. E quindi neanche la Lega potrà più influenzare il pdl il quale potrà fare quello che vuole.
Questo è un modo per completare gli ultimi punti della P2 che sono questi e li potete trovare qui http://www.intermarx.com/ossto/P2.html
e altro: www.intermarx.com/


Sub-directory ISTITUZIONI ...Revisione seconda parte Costituzione ...Progetto macroregioni ...Gaullismo o militaricrazia ...
Sub-directory MAGISTRATURA ...Separazione carriere giudici e magistrati ...Riforma Consiglio superiore magistratura ...Censura stampa giudiziaria ...
Sub-directory LAVORO ...Creazione sindacato unico neocorporativo ...
Sub-directory CAPITALE ...Abolizione nominatività azioni ...Leggi antitrust (difesa monopoli nazionali) ...
Sub-directory CONSENSO ...Numero chiuso università ...
Terminale "Italia" sta completando la procedura di autoapprendimento ... fatto
Error ... Error ... Error ...
Terminale "Italia" non ha potuto caricare 2 files in sub-directory ISTITUZIONI
* Elezione diretta Presidente
* Federalismo debole
per una delle seguenti possibili cause:- uno o più files sono mancanti o difettosi e non riparabili- uno o più files sono tra loro incompatibili- non può leggere il file nascosto o compresso PRESIDENZIALISMO
Provare a copiare il file nascosto o compresso, per caricare files difettosi,da programma originale Usa o da una versione ridotta, francese o tedesca
Installazione parziale P.2 completataTerminale "Italia" può comunque avviareil programma II REPUBBLICA
Grazie per la scelta.
Alberi o Poli, chiunque voi siate, buon lavoro.
Possa essere il vostro ultimo lavoro!


(...c'erano ancora gli Alberi e i Poli quando è stato pubblicato!!! nel '96)

SARA' IL CASO DI INTITOLARE QUELLO CHE STANNO FACENDO "PROGRAMMA REAZIONARIO DEI PARTITI POLITICI ITALIANI"?

domenica 26 aprile 2009

DALL'ULTIMA GALLERIA SUL G8

Dal vertice del G8 di Genova del 2001, i paesi hanno sempre individuato dei luoghi isolati e più sicuri per svolgere il loro vertice annuale. Quest'anno doveva svolgersi alla Maddalena che è un' isola a NORD della Sardegna. Ricordiamo che gli altri sono stati fatti nel 2002 in Canada nelle montagne del Kananaskis, alla Sea Island negli U.S.A. e nel 2008 sulle montagne dell'Hokkaido in Giappone. Sui monti e sulle isole.
Le ragioni di cambiare improvvisamete l'incontro dalla Maddalena all'Aquila sono demagogiche e logistiche: il premier può essere presente sia al G8 che nelle zone di emergenza terremoti, mediaticamente può trasmettere la sensazione dell'appoggio dei "Grandi otto" e dare l'illusione che il cavaliere pensa alle genti ed inoltre, nessuno si permetterebbe di organizzare manifestazioni, anche se pacifiste, dove è già tutto distrutto.
D'altronde non sarebbe un bravo populista se non avesse approfittato della "tragedia" (attesa).

Per la memoria consiglio un video del cantautore Alessio Lega "DALL'ULTIMA GALLERIA" sul G8 di Genova e l'assassinio di Carlo Giuliani: http://www.youtube.com/watch?v=1c8gSJVXig4
Vi avverto che lascia un sentimento di angoscia.

sabato 25 aprile 2009

IL CAMMINO DELLA MUSICA

Vorrei segnalare una brillante iniziativa nata da Andrea Zuin durante un viaggio in America Latina, un reportage in camper sulla musica popolare di tutta l'Italia e sulle comunità latino americane qui immigrate.
http://www.ilcamminodellamusica.it/dblog/articolo.asp?articolo=4

Qui le musiche, i racconti e le immagini possono ravvivarci le nostre tradizioni dallo Yodel alla Sicilia giorno dopo giorno, luogo dopo luogo...
Buona esplorazione.

Musica consigliata da me: Lou Dalfin http://www.youtube.com/watch?v=lHlOTkN-wjo

venerdì 24 aprile 2009

BELLA CIAO

BUONA FESTA DELLA LIBERAZIONE A TUTTI.
E NON CE LA PRENDERA' NESSUNO.

Musica consigliata: http://www.youtube.com/watch?v=55yCQOioTyY
....e anche un pò scontata, ma è lei cantata da loro!!

domenica 12 aprile 2009

PROGETTUALITA'

Crisi economica, manifestazioni a Londra, Parigi... case che crollano, come le borse, per scosse di assestamento non delle più alte della scala Richter, ma di scala Mercalli livello 6, sapete no la differenza tra le due scale?!
Tutto ciò significa che questo sistema economico, politico ed istituzionale non va bene e che prima o poi con il seminato ci si doveva fare i conti. Poco male, perché ora si prospettano misure di responsabilità che prima mancavano, è l'occasione per cambiare quello che ha provocato gli scempi più piccoli e quelli più grandi, è il tempo in cui ognuno deve farsi carico del ruolo che occupa nel contesto in cui vive, non uomo con unico scopo lucrativo, ma persona cosciente di vivere in una trama di relazioni, non competizioni, che raggiungono ogni livello. Dall'imprenditore edile, alle istituzioni e all'inquilino, dall'imprenditore all'operaio, dal politico al cittadino, l'agricoltore, l'apicoltore; ognuno ha un ruolo e responsabilità precise all'interno dello stesso ruolo: l'inquilino dovrebbe far presente i suoi dubbi o certezze su dove vive, l'operaio ed il cittadino dovrebbero non dimenticarsi di far parte di un'entità con dei bisogni che sono diritti, il consumatore non dovrebbe scordarsi che è ridotto a funzione del sistema stesso. Colui che sta al vertice deve ricordarsi che quel che fa lascia agli altri e ci sarà qualcuno che tirerà le somme... Deve sapere che lascia qualcosa oltre i suoi microcosmi, oltre alle sue siepi e che tanto prima o poi raccoglierà anche con i suoi figli. Ma si può creare soltanto se OGNUNO si rende conto della sua parte nel contesto sociale, nella società se si preferisce.
Questa consapevolezza crea responsabilità e nel contempo controllo di tutte le parti in gioco, in modo da riequilibrare le forze più potenti con quelle più deboli, ma queste ultime si devono muovere e in qualche modo farsi sentire dato che ultimamente si sono assopite perché stanche di essere escluse dalle decisioni ultime. La crisi di progettualità (che sento avanzare da ogni parte senza sapere da dove deriva, così attribuiscono la colpa ai media, alla mancanza di valori, al fatto che tanto si hanno lo stesso le cose materiali per vivere... invece queste cose arrivano di seguito come contentino all'insoddisfazione di non sentirsi rappresentati) dipende proprio da questo.
Bisogna sfatare l'assurda divisione che ancora in Italia si tende a fare tra destra/sinistra, perché ormai nessun politico rispetta i principi né dell'una né dell'altra parte, è solo mera strumentalizzazione dei politici per mantenersi il vecchio elettorato in quanto tutti hanno speculato e hanno fatto qualcosa di illecito. A livello popolare si vive su questi vecchi schemi pregiudizievoli, mentre c'è bisogno di creare qualcosa di rispettoso e questa non è la strada giusta.
Questo caso italiano, deve fare capire che c'è un sistema da rimodernare lontano dai vecchi, con nuove divisioni derivanti da principi morali e non è “buonismo” come qualcuno sarebbe portato a credere. E' ordine.
Ci vuole una rivoluzione morale che dipenda dal comportamento di ogni singolo individuo che deve sapere di essere responsabile perché facente parte della società umana. La rivolta morale deve partire dalla costernazione verso le angherie e dalla consapevolezza che ogni individuo è diverso ed ha una propria identità non omologata, un modo di essere che infranga “le regole del gioco”.
Assistiamo a dettami economici sul cosa e come comprare, biopolitici su come dobbiamo pensare e quindi come dobbiamo comportarci semplicemente per far funzionare il loro sistema che presuppone l'illusione nostra della libertà. Ora ci stiamo accorgendo a grandi spese che non è vero e che sono le oligarchie economiche e le forze silenti che impediscono ai più di partecipare alle decisioni ultime provocando una separazione tra lo Stato ed i cittadini, quindi non c'è democrazia.
Come mai il termine “democrazia” è così usato, bisfrattato, strumentalizzato dai politici che lo esprimono come fondamento di loro programmi e nessuno di loro lo ha mai messo in pratica? Sarà mica aspirazione comune delle spiritualità umane essere rappresentati secondo il proprio modo di concepirsi autodeterminandosi perché è di questo che stiamo parlando, dell'autodeterminazione del singolo individuo, questo vuol dire progettualità e progresso?! Significa che tutti i politici hanno bisogno di appropriarsi del termine per illudere dato che è aspirazione ultima delle masse; allora perché se è aspirazione di tutti non lottiamo per la democrazia? Sarà che non abbiamo ancora capito che cos'è democrazia.
Attualmente si nota un filone di continuità con i fautori della democrazia, Jefferson, Lincoln, Wilson, Tomàš Garrigue Masaryk, Aleksander Dubček, Kennedy e Obama deciso a lottare contro le armi nucleari ed a istituire una banca energetica internazionale (tipo la Società delle Nazioni di wilsoniana memoria), il quale è andato proprio a Praha e in Turchia ( l'ingresso della Turchia a “membro effettivo della famiglia delle nazioni europee” era stato stabilito già dal Trattato di Parigi del 1856 e il presidente Mustafà Kemal Atatürk compì un'opera di riavvicinamento culturale e istituzionale adottando il codice civile svizzero a partire dal 1923), entrambe visite significative, ha detto: “adesso dobbiamo essere uniti per il diritto di tutti i popoli a vivere affrancati dalla paura nel XXI secolo”.
E' arrivato il momento di abbandonare vecchi stereotipi e vecchi provincialismi perché siamo tutti interdipendenti, le basi ci sono state e continuano ad esserci se solo lo vogliamo e mettiamo in discussione quello che abbiamo ora.
L'impressione che ho avuto è che dopo gli anni '70 la sinistra italiana non abbia mai assorbito ed interpretato le proposte alternative dei movimenti del '56 (Budapest), '68 (Praga) e '80 per quello che sono state, troppo ferma a ritornare a punto e d'accapo ai suoi tradizionalismi. Falliti i tradizionalismi, non ha avuto più alcun radicamento e le conseguenze le conosciamo.
L'opposizione si costruisce dando la sensazione alle masse dell'esistenza certa di collegamenti extra nazionali, non si improvvisa a entità chiusa ed isolata e mi pare proprio che qui in Italia manchi un partito con una forte identificazione-aspirazione europea.
Avevo già ipotizzato in un precedente post che questa pluralità di diritti non ben definiti nello stato costituzionale potesse dipendere dalla mancanza di specificità delle entità esistenti. Allora aggiungo che per capire le nostre specificità c'è il bisogno di riscoprire la propria identità ed il modo di essere autonomo rispetto ad un sistema omologante. Costruzione di individualità (da non confondere con l'individualismo che sono ben diversi) per la costruzione del comune, terreno di antagonismo sulla quale ci si dovrebbe muovere per i diritti di Persona definita.

domenica 29 marzo 2009

CONTINUANDO SERBIA 2009

Volevo aggiungere anche che i movimenti democratici di opposizione non violenta, come OTPOR e altri mov studenteschi universitari formatesi durante il regime Milosevic, hanno avuto un ruolo fondamentale per la democratizzazione del paese. Resta da vedere quanto gli stessi fondatori di quei movimenti influiscano nella vita politica attuale del paese.
Per quel pochissimo che io ne possa sapere e capire (di questi argomenti più grandi di me), essi dovrebbero mirare al ripristino dei rapporti razionali con l'obiettivo della conoscenza dell'altro che parte dalla consapevolezza di se stessi come entità da scoprire e far conoscere all'Altro. Per curare un trauma si parte dalla concentrazione sulla dimensione individuale di se stessi per capire e sentire che si ha bisogno dell'altro ed esserne curiosi come rivisitarlo per la prima volta. Come possano raggiungerlo io questo non lo so, attraverso psicologi ma il ruolo fondamentale deve essere dato all'istruzione delle vittime (sempre parlando dei bambini), perché capire cosa è successo senza strumentalizzazione politica (difficile che accada) è il primo passo contro i pregiudizi e verso la ragione.
In questo processo molto lungo, quando avranno compreso che molta responsabilità al formarsi di fenomeni nazionalisti -di coloro che si sono lasciati catturare da questa illusione, perché le razze non esistono- deve essere data alle nazioni "occidentali" ci saranno altri rapporti da rivedere, ecco perché secondo me è importante che le nazioni si assumano ora le loro responsabilità, ma dovranno così rivedere i ruoli economici che si sono costruiti e questo significa mettere in discussione molti capitoli della storia del XX secolo. E cambiare molte mentalità... sarà anche questa utopia.
Ecco il motivo per cui è fondamentale per ogni entità rendersi partecipe e avere collegamenti con le altre realtà, perché questo è il modo di conoscere le cose, rappresentarsi, essere rappresentati e permettere agli altri di esserlo così da non costituire una rottura in questo rapporto di conoscenza - scambio - responsabilità, perché ciò rende responsabili e quindi regola da solo.
Di solito un fatto o un dato che sento in giro, mi fa aprire una parentesi e disquisire oltre, quindi mi scuso se apro argomenti più grandi di me e che non posso comprendere in fondo perché non posso conoscere realtà estranee alle mie. Sono impressioni. Ma cerco sempre di scrivere quello di cui sono certa.

martedì 24 marzo 2009

SERBIA 2009

Ultimamente ho riscoperto il sapore soddisfacente di scrivere lunghe lettere su carta e per questo ho trascurato questo blog, ma poiché sono pochi che lo leggono ciò è poco grave.
Ho una polemica che mi solletica dover dire da tutto il giorno e quindi è da grattare via. Beh, questa mattina nella mia cucina alle 07.00 era l'ora del caffè e la mia attenzione è andata sul notiziario del tg3 che si chiama appunto "il caffè" e mi sento le dichiarazioni di D'Alema sui bombardamenti NATO su Belgrado di 10 anni fa, quando era premier, con partecipazione anche dell'Italia, che riporto per chi non le avesse sentite:
"Pentito no, mai", "Continuerò però ancora oggi a pensare che non era necessario bombardare Belgrado". Poi si smentisce: "Oggi siamo in condizioni di avere un giudizio più equilibrato e problematico su questa vicenda",
"Ha bloccato le guerre balcaniche e innescato un processo per cui la Serbia oggi è un paese democratico, in cammino verso l'integrazione europea. Ed è un interlocutore fondamentale, perché, liberato dall'ipoteca nazionalista e autoritaria, sta tornando a svolgere un ruolo di primo piano in tutta la regione, che conoscerà vera stabilità solo con l'integrazione di tutti i Balcani occidentali nell'Unione europea, Serbia e Kosovo compresi". Poi si smentisce un'altra volta: "Ero turbato dalla guerra. Sentivo la responsabilità di quello che accadeva, i civili che morivano...".
Opinione comune che voleva "giustificare" il bombardamento era quella di attaccare l'autoritarismo di Milosevic e così si ammazzarono i civili e si bombardarono le industrie.
Allora.... sfatiamo queste fandonie "occidentalizzate" (dato che di qui si ostinano a dividere ancora l'Europa tra est ed ovest!!!), alla Serbia era stato imposto un embargo revocato, se non erro, nel 2001 dopo Milosevic, ma ben poco è cambiato tutt'ora da quella situazione d'embargo perché vi è ancora un rigido regime dei visti, cioè nessun serbo può uscire dal paese, ci vogliono pile di documenti ottenibili chissà quando con le file alle ambasciate ed ai consolati, ma può entrare chiunque. Ciò significa isolare i serbi dal resto del mondo. Han voluto costruire un' enclave in cui le nazioni possono far prevalere i loro interessi commerciali ed economici attraverso le costruzioni dei corridoi verso la Romania, la Macedonia... (corridoio x; Bar-Belgrado-Timisoara) autoproclamandosi costruttori della democrazia. Ma una popolazione che si sente chiusa in gabbia non potendo passare un fine settimana fuori (perché altrimenti aumenta le sue conoscenze estendendo una rete di amicizie?!!), come fa a sentire tutto ciò democratico? Ci sono persone vissute sotto i bombardamenti, sono nati e cresciuti bambini sotto le bombe, bambini che hanno una visione distorta della vita e degli altri non serbi che possono entrare ed uscire quando vogliono e che li avevano bombardati fino a poco tempo fa. Guardate che NOI siamo i nemici per loro. Questa è la loro interpretazione perché questa è stata la loro storia e sono persone che presto andranno a votare... E' veramente finita? No, ho l'impressione che continueranno illusi a votare l'ennesimo promotore della "razza" e dell'indipendenza indebolendosi sempre di più perché sempre più chiusi, per il libero arbitrio delle altre nazioni che così continueranno a mantenere un controllo sull'intera area.
Insomma, liberate i visti, regolate i traffici e ne riparleremo, di democrazia...
I Belgradesi non dimenticano e lo testimonia il Palazzo (mi pare sede municipale ma non sono sicura) lasciato distrutto e non ricostruito appositamente come simbolo dei bombardamenti NATO.
Del resto, di come è possibile che si possa avere una tale classe politica... non riesco a pronunciarmi perché è una cosa che mi coglie senza parole. Come si fa ad avere il coraggio di perseguire tali disegni e di dichiarare parole ingannatorie? E si continua a farlo...
A volte mi chiedo se sono dei grandi ignoranti, saranno finti ignoranti, in realtà sanno cosa stanno facendo ma bisogna mantenere l'opinione pubblica nella vacuità più ingenua confondendola dichiarando prima una cosa poi un'altra anche in uno stesso discorso. Di ciò non mi stupirei, mi stupirei dell'ignoranza invece. Però è vero che in qualcuno c'è una palese non conoscenza ed impreparazione. Sto allargando il discorso in altri argomenti più generali, allora mi fermo perché quello che volevo dire l'ho detto.

giovedì 19 febbraio 2009

FIRMA L'APPELLO

Firmate l'appello di Micromega, sarà un pò tardi perché io ho letto l' e-mail soltanto oggi, ma l'ho fatto lo stesso.... tanto per esserci anche se in ritardo. Ma servirà per farne delle altre????
Riporto tutta la news:

"Newsletter 9 febbraio 2009 Caso Englaro e attacco alla Costituzione"ORA BASTA!". 14 FEBBRAIO A PIAZZA NAVONA CONTRO LA DITTATURA OSCURANTISTAFirma l'appello di Lorenza CARLASSARE, Andrea CAMILLERI, Furio COLOMBO, Umberto ECO, Paolo FLORES D'ARCAIS, Margherita HACK, Pancho PARDI, Stefano RODOTA'"La vita di ciascuno non appartiene al governo e non appartiene alla Chiesa. La vita appartiene solo a chi la vive. Il decreto legge di Berlusconi, trasformato in disegno di legge dopo che il presidente Napolitano, da custode della Costituzione, ha rifiutato di firmarlo, vuole sottrarre al cittadino il diritto sulla propria vita e consegnarlo alla volontà totalitaria dello Stato e della Chiesa. Rendendo coatta l’alimentazione e l’idratazione anche contro la volontà del paziente, impone per legge la tortura ad ogni malato terminale.
Pur di imporre questa legge khomeinista, Berlusconi ha dichiarato che intende sovvertire la Costituzione repubblicana. E’arrivato ad oltraggiare una delle costituzioni più democratiche del mondo, la nostra, definendola “filosovietica”, mentre non perde occasioni per elogiare il suo “amico Putin”, ex-dirigente del Kgb. Al governo Berlusconi che ha ormai dichiarato guerra alla Costituzione repubblicana, è dovere democratico di ogni cittadino opporre un fermo “ora basta!”.
Per dire sì alla vita e no alla tortura, per dire sì alla Costituzione e no al progetto di dittatura oscurantista, per dire sì al Presidente che sostiene la Costituzione contro chi la viola, la svilisce, la insulta, chiediamo a tutti i democratici di auto-organizzarsi per una grande e pacifica manifestazione, senza bandiere di partito, solo con la passione e l’impegno civile di liberi cittadini, a Roma, a piazza Navona, sabato 14 febbraio alle ore 15.
Passa parola, la democrazia dipende anche da te".
Lorenza Carlassare, Andrea Camilleri, Furio Colombo, Umberto Eco, Paolo Flores d’Arcais, Margherita Hack, Pancho Pardi, Stefano Rodotà"