Il poeta sdraiato

Il poeta sdraiato
Sapete che possiamo avere un momento di relax proprio come sa fare questo poeta chagalliano?

IL CORPO DELLE DONNE


martedì 24 giugno 2008

L'INFORMAZIONE: FILM COMICO

Cari lettori, semmai voi foste più di 2 o 3... in questi giorni sono arrabbiata perché la già poca informazione che c'è, figuriamoci tra un po' che Berlu varerà la legge sull'informazione, non ti permette di scrivere cose naturali neanche sul web!!! Avrete forse sentito di quel giornalista pugliese a cui hanno ritirato il blog??? Beppe Grillo lo ha menzionato nel suo post, perchè mi vado a vedere anche quel blog a volte, e non mi ha fatto per niente piacere.
Io posso dire che ho scritto commenti a vari blog e, come tutti sapete, anche se sei nessuno ci sono sempre i filtri che controllano se pubblicarti il post oppure no, anche nello stesso blog di Grillo. Bisogna mettere delle regole questo è certo, non bisogna ammettere parolacce, incitare comportamenti collettivi particolari, essere offensivi verso gli altri utenti... ma se scrivi correttamente e con i criteri sopra citati, magari con dialettica da giornale (o quasi) pure, non è mica detto che venga pubblicato.
La gente ci spara sopra cavolate uniche, mica tutti possono essere di pensiero raffinato, magari anche diffamando un politico in particolare, ma se queste dialettiche fan parte dell'opinione pubblica e non centrano la questione in sé, va benissimo lo stesso e tutti si leggono le cavolate!!
Mi è capitato 4 volte di voler scrivere la considerazione più vera che va fatta su Berlus senza divagare in cose del tipo che è fascista o che ne so, che ha mille maschere...bensì volevo iniziare un po' a diffondere l'idea della sua.. magari non me la pubblicano.... patologia nel vero senso della psicanalisi.... E' paranoico.
Allora ciò che scrive quella gente sono cavolate accettate, quando qualcuno scrive di realtà senza diffamazioni ma che comprometterebbero l'esistenza stessa del blog, perchè ne annullerebbe il senso del suo concepimento, non viene pubblicato.
O è talmente offensivo e diffamatorio che preferiscono non aver a che fare con probabili querele? Aiutatemi a capire.
Non l'ho mai sentito da nessuno e letto da nessuna parte.
Ma insomma, è un personaggio pubblico che fa e scrive discorsi che indicano proprio il suo mondo mentale, quindi non ci vedo nulla di strano nell'aggiungere la notizia in più che è già tra le righe delle sue lettere ufficiali alla Camera e tra la sua lingua quando CI parla.
Dunque, nelle varie apparizioni pubbliche e scritti di governo del nostro Presidente del Consiglio, vediamo che lui è convinto che i comunisti (quali comunisti poi che dall' '89 sono diventati anarchici economici pure loro?) tentino un COMPLOTTO contro di lui per fini politici. In più ha dichiarato che il suo massimo ispiratore è Benito Mussolini e che sarà lui il nuovo Duce - e questo lo ha scritto sulla lettera a Schifani che trovate su http://www.beppegrillo.it/ o you tube.
Allora... i paranoici in genere sono accomunati da una forma particolare di orgoglio che li fanno pensare di essere più su di tutti gli altri, si sentono speciali e sono certi di ricoprire ruoli importanti, ne sono proprio convinti, e quindi sono certi che gli altri gli complottino contro (perciò questo per qualcuno può essere distruttivo oppure per qualcun altro può incitare a prendere provvedimenti contro i suoi nemici). Berlusconi rientra perfettamente in questi parametri, in più lui non conosce limiti e fa di tutto per fermare chi gli complotta contro, o comprandoli o facendosi le leggi ad hoc od altro, e Lui può permettersi di fare di tutto perché è superiore agli altri.
Ma vi rendete conto che sta governando un paese (per la 3° volta) con la sua testa? Combina un caos per le sue convinzioni!
Quindi tutto quel disquisire sul suo conto non sussiste perchè non è né una cosa che viene detta, né l'altra e non ci si dovrebbe neanche stupire delle sue opere.
Vedete che simile presa di coscienza nell'opinione pubblica comporterebbe una gran minaccia al consenso e una gran vergogna per essersi fidati di tale intruglio, ma la presa di coscienza sarà impossibile perchè tutti gli argomenti psicologici sono ancora tabù -tranne ciò che riguarda la sessualità, infatti tutte le tendenze sessuali estreme e provocatorie non sono più tabù ma vengono pubblicizzate come lusso in più- anche se riguardano chi ci governa... e' discriminatorio dire che un politico ha un problema mentale? A me è successo, durante un corso di pronto soccorso, di dire che sapevo il fatto che un diabetico dovrebbe avere una collanina al collo per dimostrarlo ed essere di aiuto al soccorritore informandolo attraverso la collanina del suo problema, ma mi è stato risposto che è discriminante (e quindi l'uso è facoltativo credo).
Allora se il pensiero della società discrimina anche queste malattie biologiche, figuriamoci le altre, anche se riguardano il politico che ci governa (ma è un personaggio pubblico!!) perchè poi si vanno ad offendere tutti gli altri!
Comunque la storia è sempre stata piena di individui patologici, pensiamo a Hitler, a Mussolini, a Napoleone, al Presidente della Corte D'Appello tedesco Schreber inizio '900, pensiamo a Bush... pensiamo ai vari re pazzi che hanno fatto una fine non molto virtuosa e non certamente da statua con cavallo che impenna.
Sembra un film comico il cui protagonista è una persona matta che mette a repentaglio popolazioni a loro insaputa!
Questo volevo dire, che Berlusconi è paranoico, non me lo hanno pubblicato.
(Poi ho lanciato l'idea di andare a Bruxelles magari con i no global... forse per questo non han voluto pubblicarlo?)

lunedì 23 giugno 2008

CAMPAGNA DI AZIONARIATO

Estratto preso dalla newsletter di peace reporter del 22.05.2008 che trovate nell'elenco link in basso a destra...
[ Campagna di azionariato popolare e virtuale
PeaceReporter è prezioso, può sopravvivere con il tuo aiuto
Cara lettrice e caro lettore,
nel nostro Paese tanti, forse tutti, si lamentano dell'informazione.
Giornali, Televisioni, Radio devono fare i conti prima con i proprietari e solo dopo con i lettori che si meriterebbero un’informazione libera capace di raccontare la realtà con l'approccio etico che richiedono i difficili tempi in cui viviamo.
Tutto questo accade a discapito del buon senso, dei diritti e dei doveri di chi è informato e informa, e persino della Dichiarazione Universale, che all'articolo 19 stabilisce il diritto all’informazione dei cittadini: è l'informazione che dovrebbe fornire gli elementi necessari per farsi una opinione, e per poter scegliere liberamente il proprio stile di vita, i propri rappresentanti, le proprie idee
Un’informazione “con le mani legate”, insomma, produce una finta democrazia.
Fino adesso PeaceReporter ha potuto permettersi di fare informazione libera, perché non dipende dai soldi dello Stato, da quelli di un partito, o di grandi banche e aziende. Non abbiamo proprietari, non abbiamo interessi da difendere se non i nostri e i vostri, ma questo, per ovvie ragioni, rende assai precaria la nostra sopravvivenza.
Per rimanere così, liberi da condizionamenti, abbiamo bisogno del sostegno di voi lettori, i nostri veri ‘padroni’: gli unici a cui rendere conto di quello che scriviamo, di quello che raccontiamo.
Non siamo una S.p.a. e non possiamo vendere azioni, ma abbiamo deciso di farlo in modo virtuale, mettendo in vendita l’azionariato simbolico di PeaceReporter che, grazie al vostro sostegno, ci permetterà di continuare a diffondere quella cultura di pace indispensabile per costruire l'unico futuro possibile: quello libero dalle guerre e dalla cultura della guerra.

Cliccare qui per acquistare una o più azioni
Abbiamo fissato il prezzo base di ogni ‘azione’ di PeaceReporter a trenta euro. La sua validità simbolica è di 12 mesi e come le azioni reali, anche le nostre possono essere comprate a "pacchetti".
Cliccare qui per acquistare una o più azioni
Diventando "azionisti virtuali" riceverete un certificato, come questo qui sotto, che attesta il vostro impegno concreto a sostegno della libera informazione. Inoltre la vostra "azione virtuale" diventerà anche un concretissimo abbonamento alla rivista mensile di PeaceReporter.
Cliccare qui per acquistare una o più azioni
Finalmente una buona azione di cui andar fieri, da stampare ed appendere in bella vista per aiutarci a diffondere la cultura della pace. Clicca sull'immagine per ingrandirla
Cliccare qui per acquistare una o più azioni

Maso Notarianni
scrivi all'autore
invia pagina
Attenzione!
I termini ‘azione’, ‘azionista’, ‘campagna di azionariato popolare’ e simili vanno intesi in senso puramente simbolico, figurato, metaforico. L’acquisto di una ‘azione’ di PeaceReporter non ha valore legale e non costituisce titolo di proprietà.]

lunedì 16 giugno 2008

LOGGIA MASSONICA P2

La massoneria nacque nel 1717 in Inghilterra con la diffusione della partecipazione politica in seguito alla rivoluzione d' Inghilterra, quando si fece sentire la pressione dell'opinione pubblica attraverso pamphlets, fogli volanti per lo più anonimi per sfuggire alle censure. Ci si riuniva in luoghi informali come nei caffè e nei salotti (i famosi salotti settecenteschi - ottocenteschi) per discutere di politica. Alcuni conversero in sette e società segrete che si diffusero in tutta Europa. Quella inglese si chiamava Constitution of the Freemasons e si basava sulla tradizione gerarchica delle corporazioni medievali e all'obbedienza verso gli ordini religiosi, una loggia divisa in varie sette con obiettivi ed ideologie differenti. Essendo gerarchica, c'erano vari livelli di arrivo ai quali quei pochi potevano arrivare e conquistare i livelli di sapere esoterico.
Ebbe gran diffusione nell' Europa del '700, Spagna, Russia... per di più per scopi politici ben nascosti di autodeterminazione dei popoli e indipendenza dallo straniero.
All'inizio erano composte in genere da militari dalle correnti radicali (democrazia militare) dell'esercito, poi si basarono sullo sviluppo degli ideali napoleonici di mobilità sociale attraverso la carriera militare (principio del merito).
In Spagna i ranghi dell'esercito di ispirazione massonica e carbonara, si rifiutarono di partire per la Colombia per reprimere le rivolte indipendentiste, in Portogallo i militari chiedevano la Costituzione e l'indipendenza del Brasile, in Russia vi erano le società segrete del Nord e del Sud (decabristi, slavofili), in Grecia, oppressa dall' impero ottomano, c'era l'Eteria filellenica (che vide tra le file anche intellettuali europei volontari come Byron), in Italia c'era la carboneria composta dai ceti borghesi, amministrazione ed esercito ( i moti carbonari no?). Garibaldi era un massone (ecco il nesso tra Garibaldi e Cavour). E mise insieme l'Italia. Direi grande scopo politico e geopolitico. [FORSE INUTILE DISGRESSIONE: Ora i separatisti dicono che l'Italia è stata fatta da un élite e non dal popolo, altro che élite, era un' élite massona, Cavour Conte come avrebbe fatto ad essere interessato a Garibaldi uomo d'azione puzzolente? Giocavano a carte bevendo? A scuola ai bambini insegnano che erano più o meno amici, come fai a spiegare a un bambino la massoneria? Glielo si insegna e basta, se è così, è inutile che ci recitino stronzate].
Con l'arrivo della dittatura fascista nessun gruppo politico potè ritrovarsi, compresa la massoneria perché Mussolini non ammetteva nessun potere al di sopra del proprio. Le società segrete, le sette... ripresero dopo la seconda guerra mondiale anche con l'arrivo delle "mode" americane.
Ma dove cavolo voglio arrivare? Lo avrete capito dato che tutti sanno o meglio, hanno sentito dire che Silvio Berlusconi è un massone piduista. Ma allora nessuno si chiede cosa significa? O credono che sia l'ennesima cazzata tirata in ballo dai comunisti (come se esistessero poi)? Non è una semplice setta religiosa sapete? quello è sempre stato solo il contorno... è chiaro che Berlusconi non si è alzato una mattina di 20 anni fa dicendo: - Ah, oggi voglio fare l'Azienda Italia!-, ci sono stati degli scopi politici ben precisi.
Nel 1981 all'aereoporto di Fiumicino fu trovata la signorina Gelli, figlia di Licio Gelli, con un documento nella valigia a doppio fondo, il quale intitolava "PROGRAMMA DI RINASCITA DEMOCRATICA" della Loggia Massonica P2, steso nel 1976 per rispondere alle lotte sociali degli anni '70, è un piano reazionario reso subito attivo da dopo il 1974, vale a dire che sono 20 anni che questo agisce sotterraneamente ed indisturbato.
Facciamo 3 conti: i governi di "solidarietà nazionale" di Andreotti, la fine della Democrazia Cristiana, le lotte sindacali fallimentari, (vittoria padronale alla Fiat), la disgegazione della sinistra, e prima ancora l'approdo di Berlusconi con l'editoria e le televisioni. Sia chiaro che lui sta solo continuando ciò che iniziò già dopo quel 1974.
Non vi è tutto un pò più chiaro ora ?
Il ritrovamento di quei documenti ovviamente era voluto, non credo che la signorina Gelli fosse stupida. Si fece sapere l'esistenza del doc solo nell ' 84, ma
la Procura di Roma liquidò il tutto dichiarando che la Loggia era un ritrovo di amici.
Teniamo conto che con le ultime elezioni la destra populista si è unita con la popolare (nche grazie all'uso del potere mediatico), e quindi l'avvio probabile del federalismo o progetto macro-regioni; a Napoli si sta utilizzando l'esercito,e questo a mio avviso, è a rischio di militaricrazia; si sta parlando di abolire i sindacati per fare contratti soggettivi tra datore e lavoratore; in più fondano delle Università della libertà (libere dal pensiero comunista); inoltre parlano di reintrodurre il lodo Schifani così si bloccano i provvedimenti contro le prime 5 cariche dello Stato.
Ma che cosa accadrà nei prossimi anni ?
  • - revisione della 2° parte della COSTITUZIONE (già da adesso)
  • - separazione delle carriere dei giudici e dei magistrati
  • - revisione del CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA
  • - abolizione dei nominativi delle azioni
  • - leggi antitrust
  • - numero chiuso Università (libere dal pensiero comunista)
  • - Presidenzialismo (ovviamente di Pier Silvio Berlusconi)
Il "Programma di Rinascita Democratica" della loggia Massonica P2 lo trovate qui, ed il più autorevole credo: http://www.intermarx.com/ossto/P2.html
Se non vi fidate di questo ramo di intellettuali andate in una qualsiasi pag web con il motore di ricerca e lo troverete.
Perché non se ne parla? Perché, oltre al pericolo delle censure, è talmente losco che non sembra neppure vero, così sembra un cavolata inventata dagli antiberlusconiani. E a nessuno interessa sapere cos'è una Loggia Massonica.

venerdì 13 giugno 2008

SILVIO E AMICI

Ieri, giovedì 12 giugno 2008 a Palazzo Madama si sono incontrati Berlusconi e Bushetto per l'ultima volta! L'ultima volta negli attuali ruoli, poi continueranno per dare atto al loro progetto "LIBERAL".
Per quanto riguarda l'ingresso dell'Italia al Gruppo 5+1 nucleare non se ne parla, ma il nostro Presidente del Consiglio si è ripreso sull'impegno militare in Afghanistan, infatti è previsto un invio di carabinieri e l'abolizione dei caveat a differenza di quello che Frattini aveva dichiarato qualche settimana fa, ossia ad una revisione dei caveat e non al loro ritiro. I caveat sono delle limitazioni alle truppe imposte dal governo nazionale nelle missioni internazionali che riguardano l' area geografica d'azione (limitazioni geografiche per le truppe) e le regole di ingaggio. Queste furono imposte dal governo Prodi nel '06 anche se poi adottò una misura più flessibile, ma i confini furono sempre rispettati.
Ciò significa che ora le 1000 truppe italiane e gli incursori adotteranno le regole d'ingaggio della NATO ela forza d'azione delle truppe USA e britanniche, che svolgono anche azioni offensive.
Per quanto riguarda invece il progetto della FONDAZIONE PER LA LIBERTA', andrà a gonfie vele, Bush vuole farlo nascere in Texas con l'amico José Maria Aznar, e il nostro Presidente del Consiglio nei prossimi anni fonderà in Brianza le Università del pensiero liberale private, ha già acquistato il terreno lombardo.
Ma io mi chiedo in continuazione... possibile che gli italiani non capiscano la vera natura del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi? Il pensiero liberale ormai è un dato di fatto, va bene, ma possibile che non si capisca che ogni passo, ogni parola detta, ogni campagna elettorale ha uno scopo persuasivo ingannevole? Nelle ultime elezioni abbiamo visto fruttare il fenomeno -perchè prima era un fenomeno- Lega, e fin qui non ho nulla da dire perché effettivamente la popolazione si è sentita rappresentare i suoi bisogni proprio dalla Lega, lasciamo perdere se tendono ad essere un po' rozzi, dato che non esiste più la sinistra e neanche la destra di una volta. Ma per tornare capo del governo, Berlusconi della cosidetta destra populista,aveva bisogno della destra popolare e per riuscirci progettò il tutto mooooolto tempo prima!!
Stiamo parlando dello sradicamento e separazione della classe politica dalla società a aprtire dagli anni '80. Ci sono persone 50enni democristiane o quant'altro che mi dicono che una volta facevano forum, si riunivano per discutere e partecipare, ora invece non fanno più nulla di tutto questo e di conseguenza la maggior parte dei giovani sono totalmente disinteressati di politica,nel senso di partecipare per fare il cittadino. Inoltre avevo già parlato in un precedente post del fatto che i centri sociali o altri gruppi sono praticamente inattivi a partire sempre dagli anni '80... non è una coincidenza ? Non è una coincidenza... sono gli effetti "globali" e dell'uso della violenza fatto poco prima su tutti i fronti insieme ai tentativi di colpi di stato loschi,epoi i liberal. Ecco verificatosi un perfetto scollamento tra la società civile e la classe dirigente politica, ma è troppo semplice dare le colpe ai politici, perché noi li abbiamo lasciati sempre fare, ci siamo tolti dalla scena pubblica ed abbiamo aderito a questo nuovo sistema, la colpa è anche nostra. La maggior parte non si è accorta che per la campagna elettorale hanno usato le paure dei cittadini a livello mediatico: l'immigrato che combina gli stupri, che ruba, che sporca, che è clandestino, i rom che rubano bambini ... quando il problema criminalità c'è sempre stato ovunque con crimini commessi da chiunque. C'è da regolarizzare le immigrazioni fuori regola, punto. Ed essere + tenaci con tutti i fuori legge dentro il suolo italiano (ma lo sono pure i politici).
E senza divagare in toni catastrofici x catturare le menti poco colte(sotto questo punto di vista), ma questi sono altri discorsi. Anche la monnezza è stat usata mediaticamente perché era un problema presente già da un paio d'anni e poi boom, proprio in coincidenza delle elezioni. Ve lo dico da storica... l'ultima epidemia di colera in Europa si verificò a Napoli nel 1970, si magari proveniva da oriente e si propagò dai porti ma le norme igieniche si conoscevano già da almeno 100 anni dato che la precedente epidemia avvenne nel 1829-37 in Europa! Quindi insomma la zona è sempre stata problematica.
Ed il tutto si è svolto in toni catastrofici come solo berlusconi poteva fare! non vi pare italiani???
Sì, adesso sembrerebbe che qualcuno cerchi di provvedere finalmente... ma dobbiamo parlare di MILITARICRAZIA. E qui devo aprire un altro capitolo per spiegare da dove arriva la sua militaricrazia.

giovedì 12 giugno 2008

XIII RITMI E DANZE DAL MONDO

L'undici giiugno 2008 a Giavera del Montello è iniziata la grande festa multietnica svolta ogni anno nello stadio. Spettacoli di danza, musica, film, racconti, cucine, artigianato e tanto altro ancora. Domani sera, venerdì 13 giugno per esempio, ci sarà la proiezione di 4 film inediti.
Collegatevi al sito http://www.ritmiedanzedalmondo.it/ per consultare il programma. Molto divertente ed adatto per staccarsi dalla quotidianità, il motto è: "ascoltare con gli occhi storie d'altrove, guardando oltre per vedere l'altro".

domenica 8 giugno 2008

IL PRINCIPE IVAN SUL LUPO GRIGIO


Oggi vi racconto una favola russa raccolta nel XIX secolo dallo studioso di folklore, mitologia e tradizioni popolari russe, ALEXANDER AFANASIEV NIKOLAIEVYC. L'immagine è del pittore russo di soggetti mitologici Viktor Vasnecov.

C'era una volta uno zar di nome Berendey, che aveva tre figli. Il palazzo dello zar era circondato da un orto bellissimo e tra i tanti alberi c'era un melo meraviglioso che produceva mele d'oro. Il giorno in cui lo zar scoprì che qualcuno era entrato nell'orto e aveva rubato le sue mele andò su tutte le furie e comandò alle guardie di acchiappare il ladro. Purtroppo però, nonostante vegliassero e cercassero per tutta la notte, le loro ricerche furono vane. Lo zar era così sconvolto dalla perdita delle sue mele d'oro che perse anche l'appetito. I suoi figli provarono a consolarlo e il più vecchio di loro disse: "Andrò io stesso a proteggere l'orto dal ladro stanotte, padre". E andò nell'orto. Ma benché egli fosse arrivato là abbastanza presto quella sera e avesse gironzolato per qualche tempo, non vide nessuno. Così si sdraiò sul prato e presto si addormentò. La mattina il padre gli chiese: "Bene, figlio mio, hai buone notizie per me? Hai visto il ladro?". "No, padre", egli rispose "non ho dormito un attimo in tutta la notte, non ho nemmeno chiuso gli occhi ma, non ho visto nessuno".
La notte seguente andò il secondo figlio dello zar a proteggere l'orto. Ma anche lui al mattino disse al padre di non aver visto nessun ladro, benché non avesse chiuso gli occhi un momento. Adesso era il turno del fratello più giovane, Principe Ivan, di proteggere l'orto ed egli non osava né sedersi né tanto meno sdraiarsi per non rischiare di lasciarsi sfuggire il ladro. Quando gli sembrava di stare per cedere al sonno, si lavava il viso con la rugiada e così era completamente sveglio di nuovo. A metà della notte gli sembrò di scorgere una luce che diventato sempre più luminosa, fino a quando tutti gli alberi non furono illuminati. Il principe Ivan si avvicinò alla fonte della luce e vide che proveniva da un uccello di fuoco che, appollaiato sull'albero, sbocconcellava le mele d'oro. Strisciò cautamente fin sotto l'albero e cercò di catturare l'uccello per la coda ma l'uccello di fuoco aveva già spiegato le ali ed era volato via, lasciandogli nelle mani solo una piuma della coda. Il mattino dopo, quando andò a riferire a suo padre, lo zar gli chiese: "Bene, Ivan, hai visto il ladro?" "Caro padre", rispose Ivan, "non posso dire di averlo preso, ma ho scoperto chi mangia le nostre mele. E vi ho portato una piuma della sua coda come prova. È l'uccello di fuoco". Lo zar prese la piuma, la osservò a lungo e non si sentì più addolorato. Però egli pensava molto all'uccello di fuoco e un giorno mandò a chiamare i suoi figli e disse loro: "Miei cari ragazzi, voglio che selliate dei buoni cavalli e andiate nel mondo a cercare l'uccello di fuoco". I tre giovani si inchinarono al loro padre, sellarono i cavalli migliori e si avviarono ognuno per una strada diversa. Dopo aver vagato per strade e sentieri, vicino e lontano, per su e per giù, Ivan si trovò in un grande prato verde. Al centro del prato si trovava una colonna e sulla colonna questa iscrizione:
Chiunque proseguirà da questa colonna sulla strada diritta soffrirà il freddo e la fame. Chiunque andrà a destra sarà sano e salvo, ma il suo cavallo sarà ucciso. Chiunque andrà a sinistra sarà ucciso, ma il suo cavallo sarà sano e salvo.
Ivan dopo aver letto l'iscrizione, andò sicuro a destra, pensando che sebbene rischiasse di perdere il suo cavallo, avrebbe salvato se stesso e avrebbe potuto tornare a prenderne un altro. Cavalcò per un giorno, per un secondo giorno e per un terzo. Ad un tratto gli si parò davanti un enorme lupo grigio che gli si rivolse così: "Ah, cosicché siete voi il giovane Principe Ivan! Avete letto l'iscrizione sulla colonna. Perché siete venuto da questa parte, sapendo che il vostro cavallo sarebbe stato ucciso?" e così dicendo azzannò il cavallo del principe che stramazzò di lato. Il principe Ivan fu molto addolorato e pianse amare lacrime per il suo cavallo e continuò a piedi il suo cammino. Camminò per un giorno intero ed alla fine era stremato. Stava per sedersi e riposare, quando l'enorme lupo grigio lo raggiunse e gli disse: "Sono spiacente per voi, principe Ivan, perché siete esaurito dal troppo camminare e sono anche spiacente di aver mangiato il vostro buon cavallo. Ditemi perché siete in viaggio e dove siete diretto." "Mio padre mi ha mandato per il mondo a cercare l'uccello di fuoco". "Avreste potuto cavalcare il vostro cavallo per tre anni senza mai trovare l'uccello di fuoco, perché solo io so dove vive. Ho mangiato il vostro cavallo, quindi adesso vi servirò fedelmente; salitemi in groppa e tenetevi stretto." Il principe Ivan si mise a cavalcioni sulla groppa del lupo grigio che si mise a correre a grandi balzi, fra foreste verdi e laghi azzurri.
Finalmente giunsero ai piedi di una fortezza molto alta. Il lupo grigio si rivolse ancora una volta a Ivan: "Ascoltatemi e ricordate quello che dico. Scalate il muro e non abbiate paura; tutte le guardie sono addormentate. Nella soffitta troverete una piccola finestra. Alla finestra è appesa una gabbia d'oro: è la gabbia dell'uccello di fuoco. Prendete l'uccello e nascondetelo sotto il vostro mantello, ma fate bene attenzione a non toccare la gabbia". Il principe Ivan scalò il muro, raggiunse la soffitta e, proprio come il lupo aveva detto, alla finestra era appesa una gabbia dorata e il l'uccello di fuoco era nella gabbia. Egli prese l'uccello e lo nascose sotto il mantello, come gli aveva raccomandato il lupo. Ma come ha guardò la gabbia dorata non poté fare a meno di desiderarla. Era fatta di oro prezioso; come poteva lasciarla lì? Dimenticò quello che il lupo gli aveva raccomandato ma non appena toccò la gabbia per tutta la fortezza risuonarono rulli di tamburi e squilli di trombe: le guardie si erano svegliate. Il principe Ivan fu catturato e portato al cospetto dello Zar Afron. Lo zar era furioso per questo tentativo di rubare l'uccello e la sua gabbia e chiese al principe: "Chi sei e da dove vieni?" "Sono il principe Ivan, figlio dello Zar Berendey ". "Che vergogna! Il figlio di uno zar che viene a rubare qui" esclamò lo zar Afron. "Questo è ciò che sembra", replicò il principe "ma il vostro uccello è entrato nel nostro orto e ha rubato le nostre mele d'oro." "In questo caso dovevi venire da me a chiedermi l'uccello di fuoco ed io te l'avrei consegnato, per il rispetto che ho per tuo padre. Ma ora mi assicurerò che tutto il mondo sappia del tuo comportamento! E per guadagnare il mio perdono dovrai entrare al mio servizio. Lo Zar Kusman ha un cavallo con la criniera d'oro. Portami quel cavallo me e ti darò l'uccello di fuoco e la gabbia". Il principe Ivan era sconfortato al pensiero di dovere intraprendere un tale compito e andò a raccontare al lupo grigio quello che era successo. Ma il lupo gli disse: "Vi ho detto di non toccare la gabbia. Perché mi avete disobbedito?" "So di aver sbagliato, ma perdonami!" "È abbastanza facile chiedere perdono", rispose il lupo "bene, salitemi in groppa di nuovo, ora non torneremo indietro". Ancora una volta il lupo grigio si avviò a grandi balzi con Ivan sul dorso.
E finalmente raggiunsero la fortezza dov'era la stalla del cavallo con la criniera d'oro. Il lupo disse ad Ivan: "Salite sul muro; non abbiate paura, le guardie sono addormentate. Andate alla stalla e fate uscire il cavallo. Ma attento a non di toccare la briglia che troverà lì appesa". Il principe scalò il muro nella fortezza e vide le guardie addormentate. Andò direttamente alla stalla e trovò il cavallo con la criniera d'oro. Ma il suo sguardo cadde su una briglia appesa al muro; era d'oro e ornata di pietre preziose, l'unica briglia adatta ad un cavallo con la criniera d'oro, e allora stese la mano per prenderla. Subito l'allarme dilagò per tutta la fortezza: intamburi rullarono, le trombe squillarono e le guardie si svegliarono, fecero prigioniero il principe e lo condussero al cospetto dello Zar Kusman. "Chi sei e da dove vieni?" chiede lo Zar ad Ivan "Sono il principe Ivan." "Tentare di rubare un cavallo è prova di scarsa saggezza! Neppure un contadino ci proverebbe. Ma ti lascerò libero, principe Ivan, se acconsentirai ad entrare al mio servizio. Uno zar di nome Dalmat ha una figlia, la bella Helen. Vai a prenderla e portala da me ed io ti darò il cavallo con la criniera d'oro e le sue briglie." A questo verdetto il principe Ivan era ancor più scoraggiato di prima. Andò ancora a trovare il lupo grigio, ma il lupo gli disse: "Vi ho raccomandato di non toccare la briglia, non avete obbedito." "Perdonami, perdonami, lupo grigio!" supplicò il principe. "E va bene, perdono. Salitemi in groppa." Ancora una volta il lupo grigio corse via portando sul dorso il Principe Ivan , fino a quando non giunsero alla fortezza dello zar Dalmat. Ma a questo punto il lupo grigio disse al principe: "Entrerò io stesso nella fortezza, tornate dallo Zar Afron, vi raggiungerò presto." Il principe Ivan obbedì, e si avviò sulla via del ritorno mentre il lupo grigio scalava le mura della fortezza ed entrava nel giardino.
La bella Helen passeggiava con le sue ancelle. Il lupo si nascose dietro un cespuglio ad osservare e quando la principessa rimase un poco indietro, il lupo l'afferrò, se la mise in groppa e scappò via. Ivan si era allontanato di poco, quando il lupo grigio lo raggiunse portando la bella Helen in groppa e gli intimò: "Presto saltatemi in groppa, in caso ci stiano inseguendo." Il principe salì sulla schiena del lupo, dietro alla principessa e corsero precipitosamente attraverso foreste verdi e fiumi e laghi azzurri. Finalmente arrivarono alla fortezza dello Zar Kusman ma il principe sembrava molto triste, così il lupo gli chiese: "Perché siete silenzioso, principe Ivan? Siete triste?" "Non ho ragione di esserlo, lupo grigio? Come posso rinunciare a questa bella principessa? Come posso scambiarla con un cavallo?" "Farò in modo che non vi dobbiate separare." promise il lupo, "La nasconderemo in qualche posto, quindi io stesso mi trasformerò nella bella principessa Helen e voi potete condurmi dallo zar".
Dopo aver nascosto la principessa in una capanna nella foresta, il lupo grigio fece in incantesimo e immediatamente diventò la sua immagine vivente e il principe Ivan lo condusse allo Zar Kusman. Lo zar era molto felice e disse: "Grazie, principe Ivan, per avermi portato questa bellissima fanciulla per moglie. Prendete pure il cavallo dalla criniera d'oro e la briglia". Il principe imbrigliò il cavallo e ha lo condusse alla capanna dove era nascosta la vera Helen, la fece sedere dietro di lui sul cavallo e partirono al galoppo. Intanto, lo Zar Kusman aveva organizzato il suo matrimonio e festeggiato tutto il giorno e metà della notte e, quando fu ora di ritirarsi, condusse la falsa principessa nella sua camera. Ma quando si sdraiò sul letto acconto a lei, si accorse di non avere al fianco una bella giovane moglie, ma un lupo grigio. Terrificato, fuggì e il lupo scivolò fuori dalla fortezza. Quando raggiunse il Principe Ivan, notò che egli sembrava triste di nuovo, così gli domandò: "Perché siete così pensieroso, principe?" "Ho buon motivo per esserlo. Sono triste al pensiero di dovere rinunciare al cavallo dalla criniera d'oro in cambio dell'uccello di fuoco." "Non siate triste, io vi aiuterò" disse il lupo, "Quando arrivarono alla fortezza dello Zar Afron il lupo disse: "Andate a nascondere il cavallo e la principessa, quindi mi trasformerò nel cavallo dalla criniera d'oro e voi potete portarmi allo Zar." Nascosero Helen ed il cavallo nella foresta e il lupo grigio pronunciò una formula magica e di trasformò nel cavallo dalla criniera d'oro che Ivan portò allo Zar. Lo Zar Afron fu soddisfatto e gli consegnò l'uccello e la gabbia dorata come d'accordo. Il principe li portò nella foresta, salì sul cavallo dalla criniera d'oro e con la principessa si mise in viaggio per tornare a casa.
Nel frattempo, lo Zar Kusman aveva dato ordine di portargli il cavallo dalla criniera d'oro, ma quando tentò di salirgli in groppa, il cavallo diventò un lupo grigio. Lo zar, spaventato, cadde al suolo mentre il lupo grigio fuggì e raggiunse ben presto il principe Ivan. "Adesso ci dobbiamo salutare, non posso venire più lontano" gli disse. Allora il principe smontò da cavallo e si inchinò tre volte, ringraziando rispettosamente il lupo grigio. Ma il lupo gli disse: "Non è un addio. Sarò ancora al vostro servizio." ' Come potrebbe essermi ancora utile? ' pensava Ivan ' tutti i miei desideri si sono avverati '. Montò sul cavallo dalla criniera d'oro e cavalcò con la bella Helen e con l'uccello di fuoco. Arrivò al suo paese ma decise che si sarebbero rifocillati e riposati un pò prima di raggiungere il castello. Dunque mangiarono e bevvero l';acqua di un ruscello, prima di sdraiarsi sull'erba a riposare. Si erano appena addormentati quando i due fratelli passarono e li videro. Avevano viaggiato dappertutto alla ricerca dell'uccello di fuoco ma invano e quando videro che non solo Ivan l'aveva con se, ma aveva anche il cavallo con la sua briglia e anche la bella principessa, complottarono per ucciderlo e prendersi tutto. Così fecero. Uccisero il principe Ivan, salirono sul cavallo dalla criniero d'oro, fecero salire la bella Helen su di un altro e la minacciarono: "Non dire nemmeno una parola o sarà peggio per te." Quindi tornarono dal loro padre. Lasciarono il principe Ivan giacere morto, con i corvi che già si radunavano su di lui. Ma improvvisamente il lupo grigio balzò fuori dalla foresta e prese un corvo col suo giovane pulcino. "Corvo, devi volare lontano e mi devi portare dell'acqua scintillante e dell'acqua frizzante. Se mi porti i due tipi di acqua lascerò andare il tuo piccolo". Il corvo acconsentì e si alzò in volo, mentre il lupo custodiva il pulcino. Poco dopo il corvo tornò con l'acqua scintillante e l'acqua frizzante. Allora il lupo spruzzò le ferite di Ivan con l'acqua scintillante e le ferite guarirono; lo spruzzò con acqua frizzante ed il principe si risvegliò. "Ho avuto un così profondo sonno!" sbadigliò. "Sì, stavate dormendo molto bene," disse il lupo grigio "ma senza di me non vi sareste mai più svegliato. I vostri fratelli vi hanno ucciso ed hanno portato via tutto quello che avevate guadagnato. Ora salitemi in groppa, presto!" Il lupo corse all'inseguimento dei due fratelli e presto li raggiunse, li assalì e li lasciò sul terreno, senza vita. Il principe Ivan si inchinò e ringraziò il lupo grigio una volta di più e questa volta gli disse addio per sempre. Salì in groppa al cavallo dalla criniera d'oro e si diresse verso casa con la principessa. Aveva trovato l'uccello di fuoco per il suo padre e la bella Helen come moglie per sè.
Lo Zar Berendey fu molto felice di vederlo e gli chiese di raccontare le sue avventure. Allora il principe raccontò come il lupo grigio lo aveva aiutato a vincere l'uccello di fuoco, il cavallo e la bella Helen; di come i suoi fratelli lo avevano ucciso mentre era addormentato e come il lupo lo aveva risvegliato alla vita ed aveva ucciso i malvagi. Il padre si addolorò per la perdita dei suoi due figli, ma le nozze di Ivan con la bella principessa Helen lo confortarono e vissero tutti felici.

martedì 3 giugno 2008

Film: Teste rasate

Ora mi è venuto in mente un film di Claudio Fragasso del 1992 che narra di un ragazzo romano attratto da una banda di naziskin di Roma, così tanto da far di tutto per entrarvicisi. Il film è un pò esagerato solo nel modo di vestire e di comportarsi per le strade, dato che hanno la divisa e la svastica hitleriana sul braccio, ma forse è quello che vorrebbero fare!
Le dinamiche psicologiche del protagonista secondo me sono ben sviluppate, insufficiente istruzione scolastica, bighellonaggio con gli amici di sempre che abbandonerà, attrazione per le idee intolleranti verso ebrei, morbosità sessuale verso la sua ragazza tra le altre cose nera -quindi non possiede alcun senso logico- ammirazione per il leader della banda. Poi perderà il controllo di se stesso.
Questa è una disgressione psicologica, non lontano dalle dinamiche che possono presentarsi a chi ha idee ossessive di appartenenza ad un gruppo. Chiaramente non sono da prendere alla lettera, è una possibilità.
Secondo me invece è il tempo, i mesi che passano o pochi anni a non essere accordati molto bene; mi par di ricordare che il regista si riferisse a mesi ma gli sviluppi del protagonista mi sembrano veloci.

NAZIROCK

In questi giorni si sente molto parlare del film Nazirock che ha destato polemiche di Forza Nuova, ma si vergognano di come sono??

“E’ stata cancellata la proiezione del film-documentario ‘’Nazirock'’ in programma ieri al 2/oFestival del documentario d’Abruzzo presso il cinema-teatro Massimo di Pescara. Lo ha reso noto il coordinamento regionale di Forza Nuova.‘’Come gia’ avvenuto in altre citta’ italiane - si legge in una nota - i legali di Forza Nuova hanno provveduto a diffidare il regista dal diffondere il filmato in quanto contenenteimmagini, affermazioni, scene, ricostruzioni gravemente diffamatorie nei confronti di Forza Nuova'’.

Ricostruzioni gravemente diffamatorie nei confronti di Forza Nuova? Per chi non ha visto il film come me vada su you tube: sono immagini reali di quello che fanno i militanti, ma tanto poi usano le facoltà della lingua per dire che gli episodi di violenza non sono correlati a partiti politici perché sono solo un pretesto usato da certa gente che ha solo voglia di fare violenza. E si propongono ai media come degli angioletti alzando le mani oh, non siamo noi questi!!
E intanto gli altri partiti di destra TOLLERANO questi episodi violenti... perchè esercitano il controllo su colui che è o la pensa diversamente, per mantenere l'ordine!?
In quanto agli scontri negli stadi, è un momento di fermentazione di testosterone ed unico luogo ed occasione di partecipazione collettiva con un interesse in comune: il tifo per una squadra. Ciò comporta odio per l'altra curva, lo scontro e, in ultima analisi, la polizia... l'unico rappresentante dello Stato che loro vedono, uno Stato che sembra che non pensi al cittadino, ma che c'è solo per la multa, lo sfratto, le tasse, la prigione...
Siamo giunti in un'era prodotta dagli anni '80, in cui il gruppo politico di destra o sinistra che sia ed i centri sociali non combinano più nulla, sono lì a fare gruppetto chiuso, a passare il tempo, proiettare filmati per sè al massimo a fare raccolte firme per qualcosa e per nulla. Manca la partecipazione che ci è stata tolta dagli avvenimenti degli anni '70-'80 e dalla perdita di ideologie che ci ha resi mine vaganti, non sappiamo più dove e che cosa colpire. Ma se non valgono più le vecchie ideologie, ce ne possono essere delle nuove, e la sola che vince sempre sono i soldi, <>.
Abbiamo perso il significato del progettare, non siamo più capaci di farlo dando un risultato caotico del mondo che stiamo costruendo; la caoticità è difficile da amministrare, e non lo si fa di certo con gli estremismi nutriti da ideologie vuote che esaltano sentimenti nazionali di razza, cultura, tradizioni, identità ed intolleranze che segnano la poca elasticità mentale.
Vorrei puntare il dito su un altro dato di fatto perchè vengo da un paesino del Nord-est e so cosa sto per dire, parte del torto è la cultura che prima hanno avuto in casa queste persone, perchè se al bambino gli si insegna il rispetto, la coscienza dell'altro e l'empatia, la percentuale di possibilità che in futuro abbracci idee violente sarà molto più bassa, è vero che ciò dipende anche dai neuroni e dai geni ma la percentuale si abbassa.
Quindi se mettiamo insieme le persone che sono più disposte alla violenza e partiti politici che vendono un'insensata identità nazionale come Forza Nuova, o identità locali come Lega Nord, la loro politica crea un terreno più fertile per le violenze. Ma per loro è giusto così perchè hanno la testa fasciata.
Non rimane altro che documentare, produrre informazioni, film che ci facciano capire e vedere, anzi, che facciano vedere a quelle persone cosa comportano tutti questi movimenti di incultura popolare. Bravo Claudio Lazzaro.

P.S.: alle ultimi elezioni la maggioranza degli italiani ha preferito la destra popolare! Ma ne riparleremo in altro post.

lunedì 2 giugno 2008

CONTINUA MICROCREDITO

Ho visto che all'Uni di Bologna c'è un gruppo che fa un progetto rientrabile a tutti gli effetti nel microcredito il quale presidente onorario è proprio Yunus: l'indirizzo è http://www.aiccon.it/file/convdoc/MICRO.BO.pdf dove alla fine della presentazione c'è un elenco di link utili da poter consultare.

domenica 1 giugno 2008

FINANZA ETICA: il microcredito

I figli in Italia, anche a livello parlamentare, sono considerati SOLO un bene della famiglia e non anche della società, per questo si tende ad incasarli e a mantenerli fino a quando non si decidono o per sempre, perché li si fanno lavorare nell'impresa di famiglia, senza discussioni. Per questo ci sono molti bamboccioni.
In realtà i giovani avrebbero molti progetti ma che non possono realizzare perché si sentono soli.
Facciamo un esempio... non è vero che IN ITALIA tutti hanno il diritto di studiare perché ancora molti -nel 2008!- non possono permetterselo. Ci sono genitori che non possono -a parte coloro che non vogliono- permettersi di mantenere gli studi dei figli, oppure ci riescono con sacrifici vivendolo come un peso il fatto che il figlio abbia progetti.
ALL' ESTERO invece è lo stato che ci pensa concedendo il MICROCREDITO per i giovani provenienti anche da famiglie benestanti, Spagna, Gran Bretagna, Francia. Si fa un calcolo dei soldi che gli servono durante l'anno, 2.000-3.000-4.000 €, lo si richiede alla banca che concede il prestito senza garanzie e il giovane si impegna poi a restituirlo. Non è assolutamente regalare, ma istituire un patto tra il ragazzo che si impegna a restituirlo e il governo che gli dà la fiducia per la sua idea. Lo si rende responsabile e più indipendente senza pesare alla famiglia, questo E' pensare ai giovani ed alle famiglie! Nei paesi citati è prassi comune, non in Italia. C'è qualcosa che si sta muovendo ma ha bisogno ancora di svilupparsi, del tipo il "Progetto diamogli credito" tra l'Associazione Bancaria Italiana e il Governo italiano siglato il 19 dicembre 2007 (come sarà con il nuovo governo!?), ma non è per nulla radicato nelle menti delle persone e nel territorio.
Il microcredito è stato inventato dal Nobel per la pace Muhammad Yunus negli anni '70 che, vedendo una donna che lavorava il bambù per pochi centesimi, fece un prestito da 27 dollari diviso fra 42 persone del villaggio, iniziò così. Oggi è un metodo utilizzato per aree sottosviluppate e per combattere la povertà, la missione Arcobaleno in Kosovo ne è un esempio.
Potrebbe essere una soluzione ai vari problemi di singoli gruppi o anche per il Mezzogiorno italiano, è concedere possibilità di sviluppo, perché rinunciarvi?