Il poeta sdraiato

Il poeta sdraiato
Sapete che possiamo avere un momento di relax proprio come sa fare questo poeta chagalliano?

IL CORPO DELLE DONNE


mercoledì 29 ottobre 2008

IVAN GLAZUNOV La Russia dalla contemporaneità alla tradizione

Avrei dovuto scrivere prima questo evento ma ho avuto un pò da fare, comunque alla fine c'è tempo per tutto.
Riprendiamo la frase al neon di Mario Merz "La forma scompare alla radice" e capovolgiamola: "Tornando alla radice la forma compare".
Perché tornare alla radice? Come si fa ad avere bisogno di tornarci? Se ne ha il bisogno quando si perde il proprio sè, il proprio spirito che è la radice di noi stessi ed è al di fuori delle logiche esterne.
Glazunov, il giovane pittore moscovita dalla lucente aurea, vuole farci riflettere con la sua arte proprio su quanto sia importante seguire la spiritualità -e non le logiche industriali- per non perdere il sè, come invece tende a farci fare questa globalizzazione: vuole tornare alle tradizioni storiche, simboliche allegoriche dei più alti livelli della tradizione europea.
Consideriamo anche il vecchio problema di autorappresentazione della Russia e a quanto è grande (è l'entità statale più estesa, quanto, più di 17 milioni di km?), si può parlare di una Russia europea ed una orientale? Gli abitanti di Sakalin non possono assolutamente considerarsi europoidi! per non parlare dei cambiamenti degli ultimi 20 anni.
La rappresentazione dell'animo umano SIRIN e ALKONOST, che hanno accompagnato la tradizione europea non sno altro che due uccelli (che per la civiltà greca erano le sirene che ora noi rappresentiamo mezze pesce), sono le due vergini uccello della mitologia indiana arrivate a noi da Alessandro Magno intorno al 326 quando arrivò fino al fiume Idaspe.
In epoca cristiana erano gli uccelli del Paradiso, SIRIN rappresentava la bellezza ultraterrena addolcente della vita umana, ALKONOST la donna appariscente e seducente , è chiaro quindi il parallelismo con il demone uccello che nella Russia è uno spirito negativo vivente nelle acque. Questo a mio parere può mostrare quanto le nostre vite e culture si intreccino le une alle altre.
Lupi nei boschi (definito da sempre l'animale più terrificante e pericoloso per la civiltà, ora invece protetto), una scena di famiglia o una donna dagli occhi così profondi da riuscire a penetrare la tela (osservazione della mia amica Silvia), i corpi nudi molto femminili di donne distese sognanti e dormienti, -e qui immagino siano frutto dei suoi desideri e fantasie, non che gli manchi l'attuazione :)- oli ed affreschi suggestivamente lucenti, illuminati come da una luce quasi naturale sono un escursus su quello che di comune si ha nelle tradizioni, ed una loro ricerca.
Quest'ultima potrebbe sembrare molto limitata e fuorviante nel bisogno di apertura di confini che ora sentiamo necessario, ma nel momento in cui si vanno a vedere gli elementi in comune e le origini comuni del soggetto preso in considerazione questo viene analizzato nella sua totalità oltre il confine.
Sono soddisfatta di quello che ottobre scorso mi ha offerto la città di Venezia altrimenti non avrei conosciuto quel mondo di menti che in questo grande marasma mettono un pò del proprio.
E mi dispiace che sia già tutto trasferito altrove, chissà dove.


"Il canto di Sirin" Ivan Glazunov

"The birds of joy and sorrow" Victor Vasnetsov

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